Ci sono storie che si intrecciano in una piccola via di Charleroi, in Belgio, racconti che riguardano molto da vicino il nostro Paese e che hanno la stessa residenza, Rue des Allies numero 15. Qui Luca Romagnoli, ex Fiamma Tricolore poi passato alla Destra Sociale e oggi vicino al mondo di Frateli d’Italia, ha trasferito la fondazione di cui è presidente, la Identités & Traditions Européennes (Ite), nella quale militava il polacco Matheusz Piskorski, arrestato con l’accusa di essere una spia russa, e nella quale è ancora oggi attivo l’eurodeputato ungherese Bla Kovacs, a sua volta sospsettato di essere al servizio di Putin. Nella stessa strada ha il domicilio anche il partito politico europeo Alliance pour l’Europe des Nations (Aen), creato da Fratelli d’Italia e presieduto da Giorgia Meloni stessa.
Allo stesso indirizzo belga, insomma, convivono due realtà decisamente peculiari. Da un lato il movimento politico della Meloni, da sempre ostile alla burocrazia europea e che però ha creato una realtà nata per ricevere i finanziamenti dell’Unione. Dall’altro, una fondazione amministrata da estremisti di destra che sembra legata a doppio filo con la madre Russia. La leader di Fratelli d’Italia, da sempre in prima linea contro la burocrazia europea, ha fondato vicino a Bruxelles un movimento politico che potrà essere finanziato dall’Unione. Allo stesso indirizzo è stata registrata anche una fondazione amministrata da estremisti di destra indagati per spionaggio a favore della Russia. Ennesima conferma di un mondo pieno di ombre e dai confini molto liquidi: tra gli amministratori della collegata Fondation pour l’Europe des Nations risulta così anche il forzista torinese Fabrizio Bertot, deputato a Bruxelles fino al 2014, che aveva commentato entusiasta l’incontro tra Steve Bannon e il mondo di Fratelli d’Italia. Bertot, di recente, si era schierato contro le sanzioni a Mosca.
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