Giorgia Meloni e il centrodestra avrebbero messo in atto una vera e propria occupazione della Rai, prima ancora di sostituire i vertici di viale Mazzini. Gli esponenti della nuova maggioranza, infatti, almeno stando ai dati forniti dall’Osservatorio di Pavia, avrebbero invaso sistematicamente i tg della tv pubblica come non era mai accaduto in precedenza nella storia. A volte i meloniani avrebbero preso possesso degli spazi televisivi riservati alla politica per più del 70% del tempo.
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L’occupazione dei tg Rai da parte del governo Meloni
Come appena accennato, ad accusare Giorgia Meloni e la sua maggioranza di occupazione della Rai è l’Osservatorio di Pavia che da anni monitora i tempi dedicati alle figure istituzionali e ai leader di partito nei tg e nei programmi di approfondimento. Ad ottenere la maggiore visibilità è stata naturalmente la presidente del Consiglio. Ma anche il suo partito, Fratelli d’Italia, spadroneggia sul tubo catodico rispetto agli alleati di centrodestra.
A certificare l’occupazione della Rai da parte di Giorgia Meloni e del centrodestra è il confronto con gli ultimi tre governi. Nell’ottobre 2019, ad esempio, il governo Conte II totalizza una presenza in voce nei tg pari al 30%. Ma la Lega di Salvini risulta essere il partito con maggiore visibilità (13%). Al governo Draghi viene riservato dalla Rai ben il 44% del tempo di parola, motivato con lo scoppio della guerra in Ucraina. Media poi scesa al 31%.
Ma è con l’entrata in carica del governo di Giorgia Meloni che le cose cambiano. Già a novembre scorso l’esecutivo di centrodestra dà il via all’occupazione dei tg Rai per il 45% del tempo. A questa cifra già considerevole va poi aggiunto il 17% dedicato alla maggioranza. Per un totale del 62%. Il più meloniano dei telegiornali si dimostra il tg2, tallonato dal tg1. Mentre il tg3 resta ancora legato alla sinistra. Anche sui minuti di comparsa sugli schermi la Meloni straccia tutti: 485 minuti a novembre, contro i 185 di Sergio Mattarella. Tutti gli altri restano indietro anni luce. “Stiamo lavorando bene per garantire un pluralismo che spesso in passato nella Rai non c’è stato”, rassicura però il meloniano direttore generale Giampaolo Rossi.
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