L’Italia è “sulla via di essere governata da post fascisti”. A metterlo nero su bianco è il quotidiano statunitense Washington Post, con un editoriale firmato dallo specialista in politica estera Ishaan Tharoor. Insomma, dall’altra parte dell’Atlantico, almeno l’ala liberal della politica americana, temono che il nostro Paese possa finire nelle mani di un governo di destra in cui la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, la farebbe da padrona.
“Fratelli di Italia non è un movimento fascista, come la carismatica leader dell’estrema destra italiana Giorgia Meloni insiste a ripetere. Ma non sono neanche non fascisti”, così inizia la sua riflessione il giornalista del Washington Post. “Come altri neofascisti europei, i Fratelli d’Italia attaccano immigrazione e perorano una chiusa, stretta visione dell’identità nazionale. – prosegue Tharoor – E come altri neofascisti, il partito attinge le sue origini da un preciso passato fascista”.
“Meloni conta su alcuni discendenti di Mussolini come suoi diretti alleati. – accusa il Post – Alcuni anni fa queste connessioni sarebbero state semplicemente parte dell’atmosfera degli estremi politici, dove si trovava Fratelli d’Italia”. Ma ora che le elezioni del prossimo 25 settembre si avvicinano, “conseguenza della drammatica caduta della coalizione guidata dal tecnocrate Mario Draghi, che potrebbero confermare Meloni come prima premier donna d’Italia, ci sono interrogativi su che tipo di presenza dirompente avrebbe un governo di estrema destra per l’establishment liberal dell’Europa”.
“La destra nazionalista, illiberale ed euroscettica, finora al potere solo nell’area orientale, avrebbe un nuovo leader regionale. – si legge ancora nell’editoriale del Washington Post – Un governo Meloni sarebbe molto meno entusiasta nel sostenere lo sforzo della guerra in Ucraina contro la Russia di quanto lo sia stato Draghi, anche se nelle ultime settimane lei abbia cercato di ribadire le sue credenziali atlantiste”. Il pezzo si conclude avvertendo del fatto che, un eventuale governo di estrema destra in Italia, sarebbe “retrogrado per quanto riguarda le questioni di genere e i diritti delle minoranze, perché Meloni è un’accesa critica delle ‘lobby Lgbt’ in Occidente”.
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