Intervista fiume di Giorgia Meloni con il direttore del Corriere della Sera Luciano Fontana. Il presidente del Consiglio risponde in maniera lunga ed articolata alle numerose domande che le pone il giornalista. Si discute di manovra economica, rapporti interni alla maggioranza, questione migranti, scontro con le Ong e con il presidente francese Emmanuel Macron, diritti civili, rapporti internazionali e guerra in Ucraina. La Meloni si dimostra decisa e sicura di sé assicurando tutti gli italiani di voler “mantenere gli impegni”.
“In Cdm abbiamo preso un impegno: approvare entro l’anno il Piano nazionale di adattamento al cambiamento climatico. – afferma Giorgia Meloni riferita alla recente tragedia di Ischia – Inoltre, i ministri competenti effettueranno una ricognizione sia delle risorse già esistenti sia del personale da mettere a disposizione dei Comuni, a partire da quelli più piccoli. Abbiamo poi dato mandato al ministro Musumeci di creare un gruppo di lavoro interministeriale per gli interventi di medio e lungo periodo. C’è tantissimo lavoro da fare ma serve anche un approccio culturale diverso. Perché ogni euro investito sulla cura del territorio è un euro investito per dare ai nostri figli un’Italia più sicura e protetta”.
“Il racconto di un esecutivo pericoloso sopravvive soltanto nelle speranze della sinistra. – puntualizza Giorgia Meloni – La verità è che sono spiazzati dalla nostra serietà. Sapevo che sarebbe stato un compito arduo guidare una Nazione come l’Italia in uno dei momenti più complessi della sua storia. Non mi sono mai illusa, anche se rispetto a Draghi posso contare su una maggioranza chiara, un programma comune e un mandato popolare. Perché nel nostro ordinamento una persona sola non può fare la differenza: serve la squadra. Per questo so che questo governo durerà a lungo, anche perché l’Italia ha pagato per troppo tempo l’assenza di stabilità”.
“Tutti sanno che io ho sempre contestato il principio del reddito di cittadinanza, ma mi pare che fossero d’accordo anche molti altri. – prosegue poi il premier – Vedere il Pd, che votò contro l’istituzione del reddito, oggi scendere in piazza per difenderlo dimostra la strumentalità di certe posizioni. Il reddito non è stato utile a contrastare strutturalmente la povertà e non ha funzionato come strumento di inserimento nel mercato del lavoro. Al M5S vorrei chiedere se quando lo hanno istituito lo immaginavano come una sorta di vitalizio da percepire dai 18 anni fino alla pensione. Se la risposta è sì, io non sono d’accordo”.
“Berlusconi lo sento spesso, su tutte le questioni fondamentali. Anche con Salvini c’è un rapporto costante e continuo. – Giorgia Meloni parla del rapporto con gli alleati – Alcune posizioni che possono sembrare distoniche non mi preoccupano, sono sicura e posso rivendicare di aver condiviso tutte le scelte principali di questo governo. E intendo continuare a fare così. Non è ancora in calendario un incontro con Macron ma certamente dovremo rivederci. Siamo persone con responsabilità di governo che lavorano per cercare soluzioni. È normale che Italia e Francia si parlino”. Non poteva mancare nemmeno un passaggio decicato a Roberto Saviano: “Ho presentato la querela contro Saviano da capo dell’opposizione. Non capisco la richiesta di ritirarla perché ora sono a Palazzo Chigi”.
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