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Agghiaccianti i risultati emersi dall’autopsia in corso sul corpo di Giulia Cecchettin: la giovane è morta dissanguata e successivamente affogata nel suo stesso sangue. A finirla, una delle coltellate di Filippo , concentrate tra i volto e il collo della ragazza, che avrebbe tagliato di netto l’aorta, portando a dissanguamento nell’arco di pochissimo minuti. La ferita, descritta come “ampia e profonda”, colpiva le regioni latero cervicale sinistra e cervicale posteriore, con margini netti e infiltrati. Questo tipo di ferita indica un attacco mirato e brutale, suggerendo un’intenzione chiara di uccidere.
I risultati dell’autopsia, effettuata all’Uoc di Anatomia Patologica dell’università di Padova, sono stati pubblicati da La Presse e chiariscono che il decesso sarebbe dovuto a emorragia. Nel frattempo, si sta svolgendo l’interrogatorio di Filippo Turetta da parte del Pm Andrea Vetroni, che va avanti da 5 ore: oggi il giovane ha acconsentito a rispondere alle domande.
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Secondo l’autopsia Giulia era già morta prima di giungere al lago
Ciò che è emerso dalla primi accertamenti fatti in sede autoptica è che è stata una la coltellata effettivamente mortale, ed ha causato il decesso in un tempo relativamente breve. Una volta che il corpo della ragazza è stata scaricato nel luogo del ritrovamento la giovane era già morta.
Oltre al medico legale Guido Viel, perito incaricato dalla procura, anche l’entomologo forense Stefano Vanin contribuirà a datare la morte in base alla presenza di larve di mosche ed insetti, repertate nelle ferite che presenta il cadavere.