Finita al centro di un vero e proprio massacro, con il popolo del web a schierarsi compatto contro di lei dopo quella foto, condivisa da Matteo Salvini sul proprio profilo, che la immortalava con un cartello in mano mentre manifestava alla manifestazione antirazzista di Milano “People”. Lo slogan impresso sullo striscione,”Meglio puttana e buonista che fascista e salviniana”, l’aveva subito resa famosa, attirandole però anche contro l’ira dei sostenitori della Lega.
Giulia Pacilli, questo il nome della ragazza nell’occhio del mirino, è in realtà una vecchia conoscenza del popolo del web. Da sempre antifascista convinta, in passato era già stata attaccata, sempre per alcuni cartelli che aveva mostrato durante altre manifestazioni. Una a Macerata, durante un corteo indetto a seguito di un episodio increscioso, degli spari contro alcuni migranti.
Su un primo striscione, la scritta “l
a mia fica dice no al fascismo”, altra provocazione molto sopra le righe che aveva scatenato un vero e proprio putiferio. L’altro meno volgare: “Stranieri non lasciateci soli con i fascisti”, poi riproposto anche in occasione dell’evento milanese. 22 anni, la giovane ha raccontato attraverso le pagine della testata Leggilo di essere stata letteralmente bombardata di insulti e minacce di morte. “Il mio messaggio era: preferisco essere così che come siete voi. Non mi fate paura, vado avanti a sostenere quella che, al momento, è una battaglia per i valori umanitari”.
Tra lei e Salvini sembra esserci un vero e proprio conto aperto, visto che anche lo scorso anno l’attuale vicepremier aveva condiviso le sue immagini puntando il dito contro di lei: “Non pensavo che uno con un ruolo politico del genere lo avrebbe fatto. Mi ha dato in pasto alla gogna mediatica e ha dato il via libera alla violenza”. Una storia, la sua, che ha diviso i social: qualcuno la accusa per l’esibizionismo mostrato in piazza, altri la difendono dalla ferocia di chi non gli ha risparmiato insulti violentissimi in rete.
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