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Giulia, sabato sera non venne inviata una volante dopo la denuncia del l’aggressione: poteva essere salvata?

Forse Giulia poteva essere salvata. E questa eventualità, se possibile, fa ancora più male. Il dubbio emerge prepotentemente perché, adesso, si sa che dopo la denuncia non venne inviata alcuna volante. L’uomo che il sabato sera della scomparsa di Giulia era a casa sua a Vigonovo ed ha sentito la ragazza gridare, si spaventò moltissimo: non riuscì a raggiungere i due ragazzi ma chiamò la polizia, che però decise di non mandare una volante. Decisione che, forse, è costata la vita alla povera Giulia: se fossero intervenute forze di polizia al momento della primissima aggressione, forse il peggio si sarebbe potuto evitare.
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Le urla di Giulia nel piazzale: “Così mi fai male”

La prima aggressione di Filippo Turetta a Giulia Cecchettin avvenne a 150 metri da casa, in un piazzale. In quell’occasione Giulia si difese mentre l’ex fidanzato la colpiva, urlò, chiese aiuto, ma non riuscì a scappare. Venne presa a calci e pugni e poi, esamine, venne riportata in auto. Da lì Filippo Turetta si è diretto a Fossò dove è avvenuta l’aggressione finale, e poi in Friuli.

C’è un uomo che ha visto per l’ultima volta Giulia viva ed è uno dei residenti di fronte al piazzale, che all’improvviso avrebbe sentito delle urla: “Così mi fai male”, ed avrebbe visto un ragazzo colpire a calci, a terra, con violenza inaudita, un corpo esamine. La macchina sarebbe poi ripartita a tutta velocità senza che lui riuscisse ad annotare il numero di targa, ma aveva chiamato il 112 denunciando il fatto: il problema è che non si decise, in quell’occasione, di inviare una volante. La decisione è semplice: si racconta di un fatto impossibile da cogliere in flagrante, perché la macchina è ripartita, e non si saprebbe dove indirizzare la volante per seguirla. Venti minuti dopo Filippo Turetta è già a Fossò e sta finendo di uccidere Giulia.

La denuncia classificata come “allontanamento volontario”

A complicare la situazione, il fatto che la denuncia di scomparsa di Giulia viene classificata come allontanamento volontario, nonostante il padre Gino dica di essere preoccupato per la sua incolumità: ciò non fa collegare la scomparsa alla chiamata di sabato. Solo un dialogo tra Cecchettin ed il vicino di casa, che poi è il testimone di sabato sera, cambierà tutto.