L’addio all’aeronautica italiana dopo il processo, la partenza come volontaria in Ucraina per combattere contro i russi invasori e infine il matrimonio. La pilota Giulia “Kida” Schiff, foreign fighter italiana impegnata da un anno a fianco degli ucraini, si è sposata nel giorno di San Valentino e ha annunciato che smetterà di combattere. Ma sosterrà lo stesso la causa del paese invaso dai russi con una fondazione umanitaria per i soldati di Zelensky. Leggi anche>>>>>> Ucraina, l’allarme dell’intelligence: i russi ammassano forze al confine
Giulia, veneziana di 24 anni, e il marito, Victor, 29enne israelo-ucraino Victor, anche lui ex soldato al fronte, si sono uniti in matrimonio con rito civile il 14 febbraio a Dnipro. Pochi giorni prima insieme hanno fondato l’associazione benefica Cloud Walker per raccogliere fondi a sostegno delle milizie ucraine.
“Victor ha dovuto smettere di combattere per motivi di salute, a causa dei danni subiti per le pressioni delle bombe in diversi episodi – racconta l’ex pilota dell’aeronautica italiana -. Per stargli vicino, a novembre ho mollato tutto e sono tornata da lui. Ma non abbiamo smesso di andare al fronte. Adesso abbiamo fondato un’organizzazione di beneficenza che porta aiuti ai soldati e sono in cantiere tanti altri progetti. Abbiamo già fatto molte missioni con la nostra ambulanza nel Donbass, a Kupiansk e Nikopol. A giorni saremo anche online alla pagina Instagram @cloudwalker.fund e al sito https://cloudwalker.fund”.
Giulia Schiff, allieva dell’Accademia di Pozzuoli, aveva denunciato di essere stata vittima di mobbing e nonnismo, al punto di venire espulsa dall’Aeronautica militare. Un anno fa, all’inizio del conflitto in Ucraina, si è arruolata nelle forze speciali della Legione internazionale, unica donna del gruppo. Ha combattuto le truppe di Mosca a Kharkiv e nel Donbass.