Giulio Tremonti con il dente avvelenato nei confronti di Mario Draghi. L’ex ministro dell’Economia nel governo Berlusconi, oggi deputato di Fratelli d’Italia, è ospite dell’ultima puntata di Omnibus su La7 per discutere del mancato rinnovo dello sconto sulle accise per i carburanti, deciso dal governo guidato da Giorgia Meloni. Ebbene, secondo Tremonti, la colpa di tutto ciò che sta accadendo, compreso il boom dell’inflazione, non sarebbe della sua nuova leader, ma del suo predecessore a Palazzo Chigi Mario Draghi.
“L’inflazione comincia a salire ben prima della guerra in Ucraina. – spiega Giulio Tremonti su La7 – Tutti i segnali erano in quel senso. Quello che ha fatto il governo Draghi è tassare l’inflazione. Salivano i prezzi e automaticamente saliva l’Iva, le accise, tutte le imposte connesse alla produzione. Poi, ogni tanto, restituiva qualcosa, avendo già creato l’inflazione. Lo restituiva dopo, e non a tutti. Questa è stata la tecnica utilizzata nel quasi biennio Draghi. Una tecnica oggettivamente sbagliata. Una delle cause dell’inflazione è stata anche la gestione del Fisco”, punta il dito l’ex ministro dell’Economia berlusconiano.
“Quella degli sconti è stata un’eccezione alla regola che hanno applicato. – attacca ancora Giulio Tremonti parlando delle accise sui carburanti – Se i prezzi sono saliti e c’è una situazione di anomalia è dovuta al vecchio governo. Per due anni, il vecchio governo ha tassato gli aumenti come se non ci fossero aumenti, e ha tassato l’inflazione come se l’inflazione non fosse una cosa da abbattere. Ci ha campato sopra. Con i bonus o le restituzioni, dava indietro un po’ del maltolto. L’unico momento in cui ha agito diversamente, è stato sulla benzina. La difficoltà in cui si è trovato il Paese è causata da questo. Veniva ignorata l’inflazione, anzi, veniva usata, per tirare a campare o peggio. Questa è la realtà”, sottolinea.
Giulio Tremonti discute poi della legge di Bilancio approvata recentemente con il collega del Pd, Vincenzo Amendola, che cita come esempi negativi l’approvazione del cosiddetto spalma-debiti di Lotito per le società di Serie A e Quota 103. “Se serve gettito, non tolgo qualcosa che porta gettito. Togli una cosa che è spesa. – ribatte però il deputato meloniano – Invece di fare polemiche, fate voi. La benzina resta come prima, ma vengono toccate le pensioni”, conclude.
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