Giuseppe Conte non ci sta. Il leader del Movimento 5 Stelle non vuole arrendersi di fronte all’intenzione del governo Meloni di cancellare in tempi brevi il reddito di cittadinanza. L’ex premier difende a spada tratta il provvedimento che rappresenta il cavallo di battaglia del Movimento e si dice pronto a tutto. L’ennesimo sfogo di Conte contro Giorgia Meloni arriva al termine di un incontro del leader pentastellato con il segretario della Cgil Maurizio Landini, anche lui molto critico nei confronti dell’azione di Palazzo Chigi.
“Viene cancellato il reddito di cittadinanza e viene introdotta l’evasione di cittadinanza. – così Giuseppe Conte uscendo dalla sede del M5S dopo l’incontro con Landini – Vengono premiati i cittadini che girano con cinquemila euro in contanti. Questo è fortemente recessivo per il Paese, perché abbiamo un’economia sommersa che viene favorita, evasori e corrotti che vengono favoriti, chi lavora con il riciclaggio di denaro. Oggi è arrivato il commento contro la manovra anche da Bankitalia, dopo la Corte dei conti e Confindustria”.
“Dobbiamo invece recuperare quei 100-120 miliardi di economia sommersa sottratta alla ricchezza del Paese e alla gente onesta. – prosegue il leader pentastellato – Di fatto ci ritroviamo con un governo che è molto forte con i poveri e con il ceto medio. Ieri il ministro Crosetto ha dovuto ammettere che questa manovra penalizza anche il ceto medio completamente impoverito, mentre si inchina ai poteri forti”.
“Siamo passati da Draghi che non è riuscito a scrivere una norma decente sugli extraprofitti, da cui voleva ricavare 10 miliardi che non sono mai arrivati, a un governo che ridenomina quella norma come contributo straordinario e vuole ricavare esplicitamente solo due miliardi e mezzo. Pensate che effetto di sperequazione si crea nel nostro Paese, conclude così il suo affondo Conte.
“Oggi abbiamo ascoltato un giudizio del Movimento 5 Stelle che condivide molte delle nostre richieste e c’è un terreno anche importante e comune di iniziative. – spiega invece Landini – La gente non arriva alla fine del mese. Nella manovra non c’è nulla per l’aumento dei salari, perché la decontribuzione già c’era e quindi non hanno fatto altro che confermare un provvedimento che già c’era. La priorità è ridurre la precarietà perché i salari sono bassi è perché c’è un livello di precarietà che non è più accettabile. Bisogna togliere i voucher dal tavolo. Vanno cancellate forme di lavoro precarie”, conclude il segretario della Cgil.
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