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Ecco chi è che ha gridato a Salvini “elimina Saviano!”. I nuovi leghisti del sud…

Nuovi leghisti (del sud) crescono. Chi è l’uomo che ha urlato a Salvini “Elimina Saviano”? Si chiama Giuseppe Palazzo, è di Grazzanise, di mestiere fa l’infermiere ed è stato candidato con una lista civica vicina alla destra alle elezioni comunali nel suo paese, ma non è stato eletto. Sui social, ha spiegato di essere andato ad Afragola insieme ai leghisti di un altro comune della zona, Mondragone.

Nel video si vede Salvini che stringe mani quando Palazzo gli grida a squarciagola: “Elimina Saviano!”. Una volta. Due. Tre. “Elimina Saviano. Elimina Saviano”. Sì, proprio lui, lo scrittore Roberto Saviano, costretto a vivere sotto protezione per aver raccontato nei suoi libri la ferocia e le complicità della camorra.

Salvini risponde: “Lunga vita a Saviano”. Mentre il ministro passa avanti, quello insiste e urla: “No, togligli la scorta, la paghiamo noi”, rilanciando così uno di quei messaggi che, evidentemente, si stanno pericolosamente sedimentando tra i sostenitori del Capitano. Intanto, mentre Matteo Salvini nasconde il baciamano di Afragola dal video che pubblica sui social network, si pregusta la mangiata di 5Stelle che si darà anche al Sud.

Venditore ambulante di calzini ed ex carpentiere in nero, Chianese – l’uomo del baciamano – ha detto di averlo fatto “perché Salvini mi hanno promesso il reddito di cittadinanza, qua siamo tutti disoccupati, non si può vivere così, io ho votato anche Pina Castiello (sottosegretaria leghista con delega al Sud, è originaria di Afragola ndr), il padre abita qui vicino e mi dicevano ‘non ti preoccupare, ti faremo avere il reddito di cittadinanza’, e comunque Salvini non mi ha dato niente, il baciamano è stato un gesto d’amore, io non avevo mai visto una persona così brava”.

Dal canto suo, Saviano scrive su Repubblica: “Sono cresciuto in una terra dove vedere baciare le mani di un uomo era cosa comune, nessuno si stupiva, è antica sintassi mafiosa. Il bacio che è stato dato alla mano del ministro Matteo Salvini è pregno di tutta la terribile tradizione meridionale di sottomissione. È il bacio che qualsiasi sovrano o qualsiasi esercito sia passato nel Sud ha ricevuto, un bacio che descrive bene il senso che si ha del rapporto con la politica: la concessione, il favore, la benevolenza”.

“Gli si chiede di eliminare i nemici e lui, in divisa, augura ‘Lunga vita’ e manda bacioni. Il baciamano a Salvini è il sigillo di quell’eterno voto di scambio e dell’eterno vassallaggio latifondista in cui oggi la Lega e il M5S diventano i nuovi feudatari. Salvini e il M5S hanno tirato fuori il peggio del peggio dall’antro più oscuro del nostro Paese. Salvini ha scavato nel fango, ha estratto un mostro dal sottosuolo e lo ha messo su un tavolaccio per risvegliarlo. Ora deve fare i conti con questa creatura che se ne va in giro sulle sue gambe, e di questa creatura lui dovrà sempre rispondere. Questo ha fatto Salvini e questo fa il populismo”.

 

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