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Senza più decoro. Manager di Stato ridono sulle macerie del ponte Morandi

La foto in questione sta facendo il giro del web, e non rientra di certo nel campione delle “cose virali” che fanno ridere e divertire tutti. Qui a ridere e divertirsi sono loro, i protagonisti dello scatto, ma a vederli così, sotto il ponte Morandi crollato, il sentimento che hanno fatto nascere in tutti gli utenti è di indignazione totale. I due “signori” con il casco da cantiere che vediamo ridere come due simpatici compagni di scampagnate all’aria aperta, sono (sulla destra, in primo piano) l’amministratore delegato di Ansaldo Energia, Giuseppe Zampini, e poco più dietro, Giuseppe Bono, amministratore delegato di Fincantieri, gruppo di costruzioni navali dello Stato. Ora, intendiamoci, fa piacere vedere che tra i supermanager italiani regni un clima di spensierata allegria, se non fosse che i due si trovavano a Genova, sulle macerie del ponte Morandi crollato da appena nove giorni. La foto infatti risale al 23 agosto, giorno del sopralluogo di questi importanti manager dell’economia italiana.

Bono, il cui stipendio annuale (dopo l’ultimo aumento) sfiora il milione di euro (fonte blog Gianni Dragoni, Il Sole24Ore), al termine della sua allegra ispezione su luogo in cui sono morte 43 persone, ha dichiarato “il ponte possiamo ricostruirlo noi”. Forse l’allegria gli derivava da questa certezza, forse da una battuta appena sentita, sta di fatto che pochi giorni fa – forse sapendo di questa foto – ha dichiarato (fonte la Repubblica Tv): “Quando ho saputo del disastro ho pianto. Genova è una grande città dove si avverte il senso e il valore del lavoro. E questa è per noi la cosa più importante”. Commovente, davvero, oltre ad essere l’ennesima riprova di come la retorica, spesso, appiattisca tutto e nasconda molte verità.

La foto dei simpaticoni di Stato in allegra ispezione sulle macerie del ponte Morandi, è balzata agli onori della cronaca dopo essere apparsa su The Medi Telegraph, il portale sull’economia marittima del Secolo XIX, quotidiano genovese del Gruppo Espresso/La Stampa (pubblicato il 28 agosto) e poi grazie a Gli Stati Generali che pongono sempre la massima attenzione a questi “dettagli” che spesso sfuggono alle grandi testate. Per fortuna, almeno da questo punto di vista, i tanto bistrattati social ogni tanto battono un colpo e danno massima visibilità a cose che tutti quanti devono assolutamente sapere. Vediamo adesso che cosa farà il governo Conte: se Autostrade – come è stato ribadito più volte – non deve ricostruire il ponte Morandi, magari l’opera si può davvero affidare a Fincantieri: così il signor Bono potrebbe continuare a ridere di gusto. Mentre monitora il suo conto in banca.

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