Sotto scorta per la valanga di insulti ricevuti in questi giorni, Lucia Azzolina è il simbolo di una politica italiana ancorata a stereotipi antichi e fastidiosi, pervasa da un sessismo di fondo difficilissimo da estirpare e che ci rende tristemente diversi da altri Paesi dove, pare, la gestione della cosa pubblica è vissuta con serietà decisamente maggiore. Non sono le critiche nel merito, ovviamente, a colpire. Quello restano legittime in ogni democrazia. A far storcere il naso sono piuttosto gli insulti sessisti che la titolare dell’Istruzione si è vista rivolgere da alcuni colleghi in Aula.
La Azzolina aveva recentemente spiegato in Senato, infatti, le ragioni del suo operato, dopo essere stata attaccata per i ritardi nel varo di un piano per la ripartenza di scuole e università. “I
l governo accompagnerà il ritorno a scuole delle nostre studentesse e dei nostri studenti garantendo la massima sicurezza e la continuità didattica” si era difesa lei, aggiungendo: “Stiamo lavorando in sinergia con il Comitato tecnico scientifico del ministero della Salute: il documento con le indicazioni di carattere sanitario è alle limature finali e sarà reso noto nelle prossime ore”. Sarebbe giusto replicarle sul merito delle questioni sollevate. E invece no.
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Il vicepresidente dei senatori di Forza Italia Giuseppe Moles ha trovato di buon gusto lanciarsi in un intervento basato tutto sulla “verginità femminile”, usata continuamente come metafora in maniera gretta e francamente neanche troppo brillante. Nel Parlamento della Repubblica, anno 2020: “La scuola ha bisogno di credibilità e autorevolezza. La credibilità è come la verginità, se si perde non si può più riacquistare” è stato uno dei passaggi più “significativi”.
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Parole che hanno scatenato subito la reazione delle donne presenti. La 5 Stelle Floridia ha replicato: “La cosa risulta, se possibile, ancor più grave perché espressa davanti a una donna, una ministra, che in questi giorni ha subito attacchi e insulti di ogni genere, sfociati in vere e proprie minacce tanto che le è stata assegnata la scorta. Sarebbe opportuno che chieda scusa. Forza Italia non si smentisce mai”. Scuse che, ovviamente, non sono arrivate, a riprova di quanto la nostra classe politica sia anacronistica e a tratti anche un po’ fastidiosa.
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