In Italia ci sono 37,9 milioni di automobili, una media di 623 auto ogni 1000 abitanti, veicoli ‘anzianotti’ se consideriamo che un’automobile circola per quasi 10 anni. Il parco auto italiano è uno dei più vecchi d’Europa e circolano ancora troppe auto con alti livelli di emissione.
La lettura dei dati forniti dall’Annuario statistico dell’Automobile Club d’Italia relativo alle immatricolazioni presenti al 2016 permette di analizzare con precisione il parco delle autovetture circolanti in Italia. Un dato che salta all’occhio è quello relativo alla longevità delle autovetture immatricolate in Italia. L’età media delle automobili a benzina circolanti è di 13 anni e 10 mesi mentre scende per quelle a gasolio a 9 anni e due mesi. Relativamente più nuove sono quelle a doppia alimentazione, benzina-metano o benzina Gpl e ibride, che hanno una durata di vita media di 7 anni e 5 mesi. Il 53,6% dei veicoli circolanti ha più di 10 anni e ben il 16% è stato immatricolato da almeno 15 anni. La regione con le auto più longeve è la Sardegna, dove circolano veicoli che hanno in media 10 anni e 9 mesi. Di contro la regione con il parco auto più nuovo è la Toscana, dove la media è di 8 anni e 6 mesi.
L’importanza degli Ecoincentivi
Dal rapporto dell’ACI, che compara le iscrizioni dei nuovi veicoli a partire dal 2000, si capisce chiaramente che l’ultimo impulso al rinnovo del parco macchine italiano è avvenuto nel 2007, grazie agli ecoincentivi. Dal 2008 ad oggi, complice la recessione economica, invece si assiste ad una netta diminuzione delle immatricolazioni, frenata soltanto nel 2009 dagli incentivi governativi per la rottamazione dell’auto con forti sconti per l’acquisto di auto ibride. Nonostante siano aumentate le radiazioni di vecchi modelli il 27% delle autovetture in circolazione appartengono ancora alle classi Euro 0, Euro 1 e Euro 2, un dato questo che recentemente preoccupa anche il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda e il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti che hanno presentato un documento di intenti incentrato a promuovere nuovi incentivi per lo svecchiamento del parco auto circolante, “una sovvenzione direttamente proporzionale al livello di miglioramento di emissioni ed efficienza energetica”. Secondo i due ministri non è ipotizzabile pensare ad una phase out delle autovetture inquinanti ancora in circolazione ma occorre pensare a “misure che accelerino questo passaggio volte a favorire una transizione per una mobilità più sostenibile e meno legata all’uso dell’auto, e nel trasporto merci all’uso dei tir» e orientata alla riduzione delle emissioni“.
I costi di esercizio per un’autovettura
Far circolare un’auto vecchia non costa soltanto all’ambiente. Per il proprietario aumenta la frequenza e il costo della manutenzione dell’automobile, anche soltanto per il tagliando. In caso di riparazioni poi il costo può arrivare a superare il valore dell’usato del veicolo e anche la spesa dell’RC auto è più gravosa rispetto ad un’auto nuova in rapporto al valore residuo del mezzo.
Tenendo conto di tutte le spese di esercizio, il costo medio di un’autovettura è di 3.800 euro annui: le voci parcheggi, autostrade e tasse automobilistiche sono aumentate dal 2015 mentre le spese per il carburante, i premi RCA, l’ammortamento e la manutenzione negli ultimi due anni sono diminuite. Le voci di spesa più gravose restano comunque l’acquisto di un’auto nuova, l’ammortamento del capitale e a seguire quella per il carburante.
Fonte principale: wired.it