“A chi vuole uscire di casa mostrate questo… E poi escano pure, che chiusa in casa ci vado io, non aspetto altro.. Non vedo l’ora di uscire di qua per andare a casa e chiudermici, anche fosse per mesi”. E’ l’appello di Gloria, la neo mamma di Dogliani che lo scorso 15 marzo era salita agli onori delle cronache per avere dato alla luce la sua bambina pochi giorni dopo essere stata ricoverata a causa della malattia che aveva intanto colpito anche la nonna. Positiva al coronavirus, Gloria è in cura da allora, e non ha ancora potuto abbracciare la sua piccola. Sul suo profilo Facebook la donna ha pubblicato un racconto della sua drammatica esperienza insieme ad alcune immagini del ricovero, come monito per chi, fuori dalle mura dell’ospedale, oggi vive come una sofferenza i limiti agli spostamenti posti dal Governo per contenere il diffondersi della malattia.
“Ovviamente le foto le ho fatte quando sono stata ormai fuori pericolo – ha sottolineato Gloria nel suo post commentando le immagini–, perché prima, quando il casco in foto mi stava ridando la vita, non potevo quasi muovermi, con la testa imprigionata in un casco di plastica che mi stava riaprendo i polmoni…”.
“Dite a quelli che vogliono uscire, che ogni passeggiatina può costargli decine di buchi nelle arterie e nelle vene… E ricordategli anche che quelli nelle arterie sono dolorosi da impazzire e che ancora adesso che a me non li fanno più, quando in reparto si sente dire “ega” (si, è quella cosa brutta) gli occhi delle persone si chiudono sperando che il cognome pronunciato non sia il suo… E adesso buona passeggiata, buona coda inutile per due pezzi al market, andate pure alla posta, in banca, al parco perché no, ma se siete genitori, ricordatevi che il vostro bambino NON È IMMUNE…”.
“Ve lo dico – ha concluso Gloria – perché voglio un pizzico bene ad ognuno di voi, perché magari ho fatto cantare i vostri figli, perché magari mi avete sentita cantare in quella meravigliosa chiesa, ormai chiusa, che riaprirà chissà quando. Ve lo dico perché magari siete amici di mia nonna, di mia sorella, o magari no, magari state leggendo e mi detestate, ma io ve lo dico lo stesso… Salvatevi, ne avete le armi, basta stare a casa il più possibile, io ero a termine gravidanza e ho dovuto andare in ospedale a fare l’ecografia, ancora la pandemia non c’era, nessuno aveva la mascherina, c’era un misero disinfettante per le mani e un metro di distanza…Con affetto, vero, senza baci e senza abbracci”.
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