Una cerimonia sottotono, quella che si è svolta a Beverly Hills la notte del 7 gennaio scorso. I Golden Globes si sono vestiti a lutto e con essi tutto il glamour e lo sfarzo che da sempre contraddistingue le serate eleganti di premiazione del cinema.
I red carpet sono l’occasione per mostrare vestiti d’alta moda e gioielli esclusivi, certi di essere notati da una platea internazionale.
Ma quest’anno le cose sono decisamente cambiate.
Certo, i premi per film e miniserie tv hanno fatto la parte del leone, ma il contesto lussuoso è decisamente calato. Perché?
In primo luogo, quasi tutti gli ospiti illustri erano vestiti di nero per protestare contro le molestie sessuali gridate ad Hollywood, venute fuori qualche mese fa dallo scandalo Weinstein.
In secondo luogo i gioielli delle star sono apparsi più che mai sobri e dimessi. Anche questo segue l’atteggiamento di protesta che ha caratterizzato tutta la serata di gala.
Poche dive infatti hanno sfilato in abiti scollati ed audaci. La maggior parte ha tenuto una mise sobria e discreta, proprio per non voler distogliere l’attenzione da Time’s up, il grido di protesta delle femministe più radicali di Hollywood.
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Anche gli uomini, con completi firmate dalle case di moda più lussuose, hanno virato sul nero come colore scelto: dalla camicia, al papillon, c’è chi indossava anche la spilla di solidarietà.
Oltre alla moda, i numeri contestuali di una delle serate più mondane del cinema sono sempre altissimi: la serata (o meglio il pranzo) si è svolta al Beverly Hills Hotel, allestito come un enorme ristorante visto è in grado di ospitare più di 1200 persone. I capi degli studios, ovvero i produttori più influenti pagano una cifra di poco superiore a 750 dollari a persona, per loro stessi e per gli attori dei loro film che hanno ricevuto una candidatura. Fatta eccezione per chi presenta il pranzo di Gala, che è quindi ritenuto un ospite a tutti gli effetti, tutti pagano ai Golden Globes.
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Gli ospiti sono seduti tra tavole imbandite e infiocchettate, con un’atmosfera più informale rispetto a quella degli Oscar. I biglietti di ingresso erano introvabili già da giorni, nonostante il loro prezzo stellare. Così, tra uno champagne che costa centinaia di dollari e fatto prevenire chissà da quale cantina, e i numerosi party che gli studios organizzano in vari posti dell’Hilton, i Golden Globes si sono confermati anche quest’anno uno spettacolo più che esclusivo. Non c’è stato un vero e proprio vincitore, ma tante le sorprese.
Tra tutti, l’acclamato Tre manifesti a Ebbing, Missouri si è portato a casa quattro premi. I premi sono assegnati dalla HFPA, la Hollywood Foreign Press Association, della quale fanno parte 90 membri della stampa internazionale, provenienti da oltre 50 paesi diversi e con un numero di lettori complessivo di 250 milioni nel mondo.