Arrivano ottime notizie da Google. Il motore di ricerca leader mondiale ha deciso di investire nelle start up per migliorare il suo Assistant. All’interno del mondo delle imprese tecnologiche non poteva giungere una news migliore. Perché? Il programma di investimenti di “Big G” è sicuramente molto interessante visto che va a sostenere e supportare tutte quelle start up che vogliano mettersi in gioco. Rispetto al 2017 le possibilità sono maggiori. Obiettivo? Migliorare Google Assistant e renderlo più competitivo che mai. L’assistente virtuale dei dispositivi Android, che si avvia alla parola d’ordine “Ok Google”, infatti, non ha ancora la stessa popolarità di Siri sui dispositivi Apple, ma aspira ben presto a battere la concorrenza. Ci si può proporre per ampliare l’hardware o per lo studio di funzionalità di grande avanguardia tecnologica, l’importante è collaborare con Google per perseguire uno stesso fine. Google prenderà quindi due piccioni con una fava. Da un lato infatti sosterrà la crescita e lo sviluppo di piccole realtà in grado di offrire interessanti soluzioni tecnologiche ed idee innovative, dall’altro sfrutterà queste collaborazioni per ampliare le proprie piattaforme e dettare tendenze.
Google investe nelle Startup per migliorare il suo Assistant: il programma
Se Google investe nelle Startup a guadagnarci saranno entrambi. Da un lato, infatti, queste ultime potranno:
- Avere una migliore solidità economica grazie all’erogazione di fondi. (non è ancora, però, stata stabilito una vero e proprio budget);
- Avere a disposizione parte delle figure professionali di Google ed un know how dal valore inestimabile. Nel programma, infatti, è chiaramente indicata la disponibilità di ingegneri, sviluppatori, esperti e manager nel fornire consigli e collaborare a stretto contatto;
- Avere accesso in anteprima alle ultime novità dei servizi Google per le Startup compresa la Google Cloud Platform;
- Godere del supporto promozionale nei canali di marketing di Big G.
Cosa ne ricaverà Google? Un investimento non è degno del suo nome se non porta ad una crescita del capitale. Il colosso di Mountain View potrà contare sulla collaborazione di nuovi esperti ed usufruire delle idee innovative e del lavoro di più persone pronte a migliorare Google Assistant. L’obiettivo è quello di andare oltre Alexa di Amazon, Cortana di Microsoft e Siri di Apple offrendo una maggiore presenza rispetto agli altri assistenti e la capacità di assumere incarichi diversi a seconda dell’apparecchio su cui viene utilizzato. Nel progetto generale l’assistente di Google dovrà diventare sempre più efficiente nel rispondere alle esigenze dei propri clienti andando a soddisfare ogni bisogno nel minor tempo possibile e con un margine di errore pari a 0.
Le Start-up che partecipano al progetto
Sono già molte le Startup che hanno preso parte al progetto lanciato da Google. Tra di esse vi sono alcune aziende che hanno sviluppato interessanti funzionalità per Google Assistant come GoMoment, Edwin, BotSociety e Pulse. Si va dal servizio di concierge 24 ore su 24, 7 giorni su 7, chiamato “Ivy” al tutor personale inglese che aiuta gli studenti a prepararsi a fare test di lingua straniera con lezioni ad hoc. In questo modo ci si può preparare per sostenere gli esami su Facebook Messenger studiando ovunque e in qualunque momento. BotSociety e Pulse, invece, hanno studiato strumenti e applicazioni utili agli sviluppatori per la fase della progettazione e per la fase legata ai test dei servizi vocali.
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