Sì, lo sappiamo tutti che Google è dominante nel campo della ricerca sul web. Ma allo stesso tempo dovremmo sapere che Internet è anche un posto enorme e costruire un algoritmo di ricerca decente non può essere così difficile, giusto? Il grafico che potete apprezzare subito sotto a questo paragrafo, pubblicato in origine da Visualcapitalist.com, è un po’ sconvolgente, perché rende evidente come Google sia ancora più dominante di quanto si possa immaginare. Tra tutte le funzioni di Google e la consociata YouTube, oltre il 90% di tutte le ricerche su Internet avviene attraverso i servizi di “Big G”. Insomma, Google è entrato prepotentemente nelle nostre vite, certo anche semplificandole, ma è molto più che un semplice “compagno di giochi”.
I numeri del successo di Google
Secondo Jumpshot, una società di analisi di marketing che rilascia licenze anonime di ClickStream da centinaia di milioni di utenti, circa il 62,6% di tutte le ricerche online avviene attraverso la funzione principale di Google. Ma questo è solo l’inizio, poiché quel numero non include altre funzioni di Google come la ricerca di immagini o Google Maps, o altre property del gruppo come YouTube (vedi immagine qui sotto).
Insieme, Google detiene un’impressionante quota di mercato pari al 90,8% delle ricerche su Web, mobile e in-app, anche se va notato che la fonte di cui sopra non include ancora i dati di iPhone su larga scala.
Il segreto del successo di Google
Come fa Google a mantenere una quota di mercato così grande e perché non può emergere un vero concorrente nelle ricerche? La risposta ha a che fare con piattaforme e app. La strategia di Google è quella di andare dove si trovano gli utenti, e per garantire che ovunque vadano, lo facciano utilizzando una ricerca Google. Oltre un decennio fa, questo significava essere la home page su ogni browser internet, ma più recentemente ha assunto la forma del monopolio dei browser Internet (Chrome), della maggiore quota di mercato dei sistemi operativi mobili (Android), della proprietà della piattaforma video dominante (YouTube). Ora “Big G” conquista i suoi utenti addirittura nelle loro case, con Google Home .
La concorrenza? Inesistente
Ci sono concorrenti che hanno il coraggio di insidiare la quota di mercato di Google nella ricerca e nelle entrate pubblicitarie. Microsoft Bing è il più conosciuto e ha il vantaggio di essere integrato nei prodotti Microsoft in tutto il mondo. DuckDuckGo è un altro nome degno di nota: il motore di ricerca incentrato sulla privacy non ha praticamente lo stesso tipo di supporto finanziario di Microsoft, ma differenzia notevolmente il suo prodotto. Eppure, ecco una foto delle entrate degli annunci della ricerca negli Stati Uniti. Bing è piccolo, ma altri sono più piccoli. DuckDuckGo non si registra nemmeno.
Insomma, Google non ha veri concorrenti. Almeno, per il momento. Perché nessuno può fare concorrenza a Google? Parte della ragione sta nella matematica. Google opera a un livello folle, elaborando 3,5 miliardi di ricerche al giorno. Far sì che milioni di persone provino un algoritmo di ricerca diverso è costoso e far sì che mantengano questo comportamento in modo permanente è ancora più costoso. L’unico modo in cui tale cambiamento diventa fattibile è se un prodotto esce 10 volte meglio di Google e, a questo punto, un tale evento sembra improbabile, almeno nell’attuale ecosistema.
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