Come da programma, Conte ha incontrato il presidente della Repubblica Mattarella al palazzo del Quirinale, ricevendo l’incarico di formare il nuovo governo. Il premier “si è riservato di accettare”, come afferma il segretario generale della presidenza della Repubblica Ugo Zampetti, al termine dell’incontro tra Conte ed il Capo dello Stato che è durato circa un’ora.
Un compito che, al netto della volontà di Pd e Cinque Stelle di trovare un accordo, non sarà in realtà per niente facile. Soprattutto per le fibrillazioni che scuotono i due partiti di governo, alle prese con seri problemi interni e schiere di elettori che faticano ad accettare un accordo con chi, fino a poche ore prima, ha spesso usato parole durissime, al limite dell’insulto. Conte chiederà al capo dello Stato qualche giorno di tempo: la deadline dovrebbe essere fissata per lunedì.
Entro l’inizio della prossima settimana sarà dunque sciolta la riserva. Poi Conte presterà giuramento, per la seconda volta in 15 mesi, nelle mani di Mattarella. Anzitutto, però, ci sono da sciogliere i nodi sulla futura squadra di governo. Sembra che Conte sia orientato verso un unico vice Pd o per una soluzione che non preveda affatto il ruolo del vicepremier, spegnendo così le ambizioni di Di Maio.
Ai dem dovrebbero andare due dicasteri pesanti come Interni ed Economia. Sul fronte Cinque Stelle, resta l’agitazione per la scelta di votare sulla piattaforma Rousseau, che dovrà dare l’ok al programma del nuovo esecutivo giallo-rosso.
L’ombra di Salvini sul governo: il Capitano non si arrende e tenta ancora Di Maio