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I gialloverdi “chiudono” Radio Radicale. Il no di Crimi: “Convenzione non sarà rinnovata”

E il governo gialloverde passerà alla storia anche come quello che ha chiuso Radio Radicale. “La posizione è molto chiara: l’intenzione del governo, mia e del Mise è di non rinnovare la convenzione con Radio Radicale”. Il sottosegretario Cinquestelle all’Editoria Vito Crimi, interpellato al suo arrivo a un convegno sull’informazione locale in Lombardia, non lascia speranze alla sopravvivenza della storica emittente.

Il 21 maggio finisce, infatti, la convenzione con il governo per la trasmissione dell’attività istituzionali. Finora sembrava stesse ancora in piedi la possibilità di una proroga da parte del Mise, ma le parole di Crimi sembrano vanificare questa ipotesi.

L’altra eventualità in campo era la fusione con la Rai, un’intesa tra servizi pubblici. “Nessuno ce l’ha con Radio Radicale o vuole la sua chiusura” ma “sta nella libertà del Governo farlo” afferma Crimi, affermando che l’emittente “ha svolto da 25 anni un servizio senza alcun tipo di gara e valutazione dell’effettivo valore di quel servizio”.

Il sottosegretario all’Editoria sottolinea che negli anni a Radio Radicale “la convenzione è stata rinnovata come una concessione”. Ora, ha concluso il sottosegretario, “la valutazione è stata fatta: esiste Rai Parlamento, un servizio pubblico, un canale istituzionale che trasmette le sedute parlamentari e delle commissioni”.

Rispetto alla posizione di Crimi, si levano nell’opposizione voci di dissenso. A destra, Federico Mollicone, deputato di Fdi e capogruppo in commissione Cultura ed Editoria, attacca: “Il governo liberticida del sedicente Cambiamento vuole zittire una voce di libertà come Radio Radicale, un archivio digitale della memoria dell’Italia repubblicana. Abbiamo presentato una mozione in entrambi i rami del Parlamento e siamo pronti alla battaglia d’aula fra Camera e Senato”.

Anche Maria Stella Gelmini dice la sua: “I governi che spengono le radio e fanno chiudere i giornali non sono governi democratici. Crimi forse non lo comprende, ma i suoi partner dovrebbero saperlo e avere qualche cosa da dire al riguardo. Chiudere Radio Radicale è un attentato alla libertà e alla democrazia. Vergogna”.

 

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