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Il governo ammazza il volontariato: a Matteo e Giggino la solidarietà fa proprio schifo…

Il governo gialloverde ha deciso di uccidere il volontariato in Italia. Nel maxiemendamento alla finanziaria c’è la cancellazione degli sgravi Ires alle onlus e alle ong. Una decisione dovuta alla necessità di trovare le risorse per il reddito di cittadinanza. L’ennesimo calcio – dopo molti altri, tra cui il colpo di ruspa alle ong – al mondo della solidarietà. Del resto, perché sostenere le imprese sociali che aiutano chi è povero se il reddito di cittadinanza ha già sconfitto la povertà? (Ovviamente non è vero, ma è quello che dichiarò Di Maio dal balcone). Ad essere penalizzati saranno gli enti ecclesiastici e le onlus non inserite nel registro del terzo settore, impegnati nell’assistenza sociale e sanitaria, nell’educazione, nella ricerca.

Le maggiori imposte saranno, complessivamente, 118 milioni nel 2019, 157 milioni nel 2020 e 2021. Commenta lapidariamente Gad Lerner: “Perché stupirsi se il governo del vaffa e del ‘prima gli italiani’ raddoppia il prelievo fiscale sulle associazioni no profit? Il loro motto è ‘me ne frego’, il ‘buonismo’ è la loro ossessione: e allora cosa c’è di meglio di una stangata al volontariato sociale? Viva l’egoismo”.

Il mondo del volontariato e delle ong resta sotto schiaffo: niente detrazioni fiscali, porti chiusi, il sistema dell’accoglienza che vira verso le strutture di grandi numeri e scarsa integrazione. E una stretta giuridica e organizzativa che affiderà alle questure gran parte delle scelte sui permessi di soggiorno degli stranieri. La “clandestinizzazine forzata” che ne deriverà fornirà un buon esercito di riserva per la criminalità organizzata, come è sempre avvenuto per le classi più povere e senza altre risorse, e per il lavoro nero.

Sono 118 i milioni che il governo gialloverde ha messo in conto di rastrellare sopprimendo quel 50% di sconto sull’imposta sul reddito delle società che lo Stato riconosceva alla galassia del volontariato dal lontano 1953 e confermato nel 1973. E parliamo di un mondo bastonato mentre parallelamente la stessa finanziaria gialloverde taglia il “soccorso civile” da 6,7 miliardi nel 2019 a 3,4 nel 2021.

È che dall’orizzonte politico e morale è scomparsa l’uguaglianza. Il concetto di ridistribuzione, la giustizia sociale. Quando finirà questa ubriacatura molesta in cui tutti sono competenti di tutto e il primo ad arrivare in alto non deve render conto a nessuno, bisognerà pure fare il censimento dei guasti che ha provocato, la sofferenza e l’inaridimento delle coscienze. E trovare una soluzione, forse.

Qualcuno che ricominci a dire cose umane, a fare opposizione dura. A tendere le mani. E forse l’antichissima festa del solstizio d’inverno, che segnava la rinascita e il ritorno del sole, tornerebbe ad avere un senso anche in questa terra di migranti e di migrazioni, oggi teatro di una allarmante bancarotta morale.

 

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