Bar, ristoranti, cinema, teatri, palestre, eventistica. Sono tanti i settori che aspettano con ansia il 7 gennaio per poter riaprire. Ma le cose si stanno di nuovo complicando e ora il governo pensa a un ulteriore slittamento. L’attuale Dpcm scadrà il 15 gennaio, alla scadenza dell’attuale Dpcm, ma secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, il Comitato Tecnico Scientifico si è riunito con il ministero dello Sport in un tavolo tecnico chiarendo che non è ancora arrivato il momento di pensare alle riaperture: la curva epidemiologica non cala e il tasso di positività rispetto ai tamponi ieri ha raggiunto il 15 per cento.
Cinema, teatri e sale da concerto dovranno attendere il calo dell’Rt in tutta Italia per riaprire, e il ritorno alla normalità potrebbe slittare rispetto a quanto previsto in un primo momento. I musei invece potrebbero tornare ad essere attivi dopo la scadenza dell’attuale Dpcm se la curva epidemiologica lo permetterà. Restano le precauzioni: sarà sempre obbligatorio prenotarsi e gli ingressi saranno contingentati. Grandi eventi, discoteche, concerti e altre occasioni che prevedono assembramenti saranno sicuramente gli ultimi a ripartire, molto oltre il 15 gennaio. Per programmare le ripartenze l’Rt dovrà scendere almeno sotto lo 0,5.
Bar e ristoranti sono stati soggetti al balletto pre natalizio del governo, con la serrata dell’ultimo minuto imposta prima delle vacanze. Eppure saranno pronti a dare battaglia per riaprire al più presto utilizzando tutte le rigide misure già implementate. Quello della ristorazione è infatti tra i settori più colpiti ed è anche il più agguerrito. È facile pensare che si arriverà a un altro braccio di ferro con il governo per riaprire il prima possibile o quantomeno avere garantiti sussidi congrui e immediati.
Sul fronte sport, è in corso una riflessione e alcune misure potrebbero subire allentamenti almeno nelle aree “gialle” a basso rischio. La volontà del ministro Vincenzo Spadafora è quella di dare priorità alla riapertura di palestre e centri sportivi per permettere soprattutto ai più giovani di riprendere le attività. Cambiando però le regole e prevedendo una ulteriore stretta.
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