Mario Draghi si prepara a presentare la squadra di governo, dopo aver concluso le consultazioni. Una lista dei ministri, tra tecnici e politici, sulla quale poco si sa. Gli stessi partiti sono rimasti all’oscuro dei nomi e fuori dai giochi delle nomine che comporranno la rosa di Draghi. Tra le certezze, la presenza di tecnici di fiducia nei ministeri chiave e una nutrita rappresentanza femminile. Draghi è stato chiaro sul non voler trattare nome su nome con i partiti. Gli unici suggerimenti che è pronto ad accogliere sono infatti quelli che arrivano dal Quirinale.
Nel frattempo, Draghi sta mettendo a punto il programma del suo esecutivo sul quale chiederà la fiducia in Parlamento. Gran parte della sua agenda programmatica, tra cui l’istituzione di un ministero sulla Transizione energetica. è emersa dalla voce degli interlocutori che ha ricevuto durante le consultazioni. Il Pd, per bocca di Nicola Zingaretti, ha chiarito:
“Non ha avanzato alcuna rosa di nomi per la composizione del governo”.“Non vediamo l’ora di cominciare a lavorare perché l’Italia merita risposte concrete. Le priorità della Lega non sono i ministeri, ma risolvere i problemi della salute, del lavoro, e del ritorno a una vita normale” ha detto invece il segretario della Lega, Matteo Salvini. “Continuiamo a dire che non mettiamo veti e non abbiamo voglia di litigare con nessuno. Ci fidiamo del professore Draghi e diciamo che prima si parte e meglio è. L’unico ministero di cui abbiamo parlato con il premier incaricato, e che vorremmo ci fosse nel nuovo governo, è quello per le disabilità, per dare risposte rapide e concrete a sei milioni di italiani disabili che non meritano di essere considerati di serie B. Poi su nomi, cognomi, posti e preferenze non abbiamo chiesto nulla. Chiunque rappresenterà la Lega lo farà al meglio”.
Non tornerà sui suoi passi, invece, Alessandro Di Battista, che dopo aver lasciato il Movimento Cinque Stelle ha spiegato: “È finita una bellissima storia d’amore. Sono molto tranquillo e sono convinto delle mie idee. Sono felice di aver fatto una scelta difficile, ma in linea con quello che sono io. Ora non ho alcun futuro politico, sto scrivendo libri”.
Di Battista non fa marcia indietro: “Draghi? In passato scelte scellerate”