Tensione alta in casa gialloverde su un tema, la Tav, che continua a vedere divise le due anime del governo. Salvini lo ha detto chiaro e tondo: “Nostro no solo agli sbarchi, adesso imporremo dei sì”. Ma sul fronte Cinque Stelle, Danilo Toninelli continua a predicare calma in attesa dell’analisi costi-benefici e di quella giuridica, al momento ancora ferma alla Struttura tecnica di missione. All’orizzonte, però, c’è un ostacolo molto insidioso: la mozionepresentata alla Camera da Forza Italia a prima firma Claudia Porchietto.
Nell’atto si chiede al governo di “adottare iniziative per consentire lo sblocco delle gare per l’avvio dei lavori definitivi della sezione transfrontaliera della Nuova linea ferroviaria Torino-Lione ottemperando agli impegni internazionali assunti dall’Italia” e di rafforzare gli interventi a favore delle aree e delle popolazioni interessate, in termini sia di opere compensative sia di ulteriori incentivi e defiscalizzazioni a titolo di compensazione territoriale.
Il voto non sarà immediato, con almeno un’altra settimana di tempo. Ma la Lega punta a strappare ai Cinque Stelle qualche apertura. Non è un caso se lo stesso Toninelli abbia sfoderato toni velenosi contro Salvini durante la commemorazione della tragedia di Pioltello: “
La più grande opera in questo Paese è evitare che ci siano altri morti di Stato per incidenti conseguenti alla cattiva manutenzione”.Al contrattacco è andato il viceministro dell’Economia Massimo Garavaglia, ospite di Radio24: “Esiste un altro tunnel costruito a metà nel mondo, è tra le due Coree, non mi sembra un grande paragone”. Il leghista ha poi messo nel mirino proprio la relazione costi-benefici: “Non la abbiamo ancora vista, ma ci sono anticipazioni abbastanza surreali, ad esempio si considera una perdita le mancate accise sul gasolio dei Tir: va bene tutto ma considerare una perdita l’avere meno Tir sulle nostre autostrade mi sembra un paradosso”.
La Tav? Paga Di Maio. Sull’alta velocità è in gioco la testa del leader Cinque Stelle