Nemici-amici come Red e Toby, come la volpe e il cane da caccia protagonisti di un celebre cartone animato Disney. Solo, in sala molto più trash. Che i rapporti tra il Movimento Cinque Stelle e la stampa siano sempre stati conflittuali non lo si scopre certo oggi, in un’altalena di aperture e chiusure che si susseguono come sulle montagne russe. Tra gli esponenti sempre in lite con testate e giornalisti c’è sempre stato soprattutto lui, sua maestà Beppe Grillo, autore di frasi già finite nei manuali di bon ton come la celebre “Vi mangerei per il solo gusto di vomitarvi”. Un lungo elenco di precedenti che ora si arricchisce dell’ultima, ennesima trovata dell’ex comico genovese.
La scorsa settimana, uscendo dall’hotel Forum, Grillo aveva detto a un cronista appostato sotto l’albergo: “Dovreste pagarmi per le interviste”. Detto fatto, col solito tono tra il serio e il faceto Beppe ha pubblicato un “listino interviste”, con tanto di prezzi: per quelle scritte, ad esempio, il costo è mille euro a domanda (per un minimo di cinque, precisato esplicitamente). Mille euro che sono anche il prezzo necessario per un’intervista non scritta, con un minimo di otto minuti garantiti. Portare Grillo in tv, invece, prevede un esborso doppio, sempre per una durata di otto minuti.
Il bizzarro elenco è comparso sul blog personale, ormai celeberrimo, di Grillo, accompagnato dalla precisazione”per non far perdere tempo a voi, e soprattutto a me”. Il comico ha poi fatto un’aggiunta, chiara frecciata alla galassia Pd e all’invito a cena fatto e poi disatteso da Calenda ai vertici dem: “Cene: 20mila euro”. Un’iniziativa che al solito ha diviso i social, dove non sono mancate prese di posizione fortemente contrarie a quella che è stata definita “una provocazione volgare e per nulla divertente”. Qualcuno ha anche lanciato nell’etere una proposta: “Perché non fare il contrario? I giornalisti stabiliscono di volta in volta quanto vogliono per starti a sentire e tu metti mano al portafogli”.