Il Movimento Cinque Stelle riunito a Marina di Bibbona, nella villa di Beppe Grillo, per cercare un punto d’incontro, una strategia comune sposata dalle varie anime della vasta galassia pentastellata che in questi giorni si erano assestate su posizioni ben diverse. Oggetto del contendere, ovviamente, Matteo Salvini e la sua retromarcia, innescata dopo l’apertura della crisi di governo. Il risultato? Un’intesa sulla fine del governo gialloverde, esperienza ormai al capolinea.
Come spiega Il Corriere della Sera, Grilo è tornato in trincea. Con lui Davide Casaleggio. Un incontro che ha visto tra i presenti due dei più grandi oppositori del Pd, Paola Taverna e Alessandro Di Battista. Quest’ultimo, come Grillo, aveva deciso di darsi ad altri mestieri, dal reportage alla falegnameria, ma è tornato giusto in tempo per martellare Salvini, definito il “ministro del tradimento”. Anche Di Maio, che pure ci ha lavorato spalla a spalla, si è convinto della necessità di attaccare il Carroccio.
Ai presenti ha spiegato: “Nessuno più di me ha perso stima di Salvini. Mi ero fidato di lui”. “Dopo l’errore che ha commesso, non si può più parlare con Salvini. Peccato, perché nella Lega ci sono altri interlocutori possibili”. Grillo ha fatto un video dei suoi, per dare il colpo di grazia all’uomo di cui si fidava. Parla di “pugnalata”, dice che siamo in un momento “magico, strano, tragico”. Che fare, ora? Il comico genovese ha spinto per un accordo col Pd. Non un patto allargato di breve termine, ma un vero patto di legislatura, con tanto di contratto di governo.
In questo caso, salterebbero i temi identitari leghisti e tornerebbero quelli cari al Movimento delle origini, che possono incrociarsi bene con il Pd, a partire dall’ambiente. E con il Pd si starebbe già cercando di far passare l’ipotesi (senza incontrare grandi resistenze) di avere Conte ancora come premier. Si aspetta di capire se il premier abbia intenzione di gettare la spugna.
Prodi detta la linea: “Così Pd e Cinque Stelle possono governare insieme”