Ciro Grillo di nuovo nell’occhio del ciclone per aver riaperto il suo account Instagram per rilanciare il video di papà Beppe che tanto ha fatto – e continua a far – discutere. Un hashtag eloquente, #freeciruz. E il video del padre Beppe condiviso nuovamente sul suo profilo. Ciro Grillo dopo circa diciassette mesi di silenzio torna dunque sui social con il suo nickname “Ciruzzolohiil”, e posta il filmato con lo sfogo del Garante M5S intervenuto a sua difesa. Il titolo (come riporta Il Secolo XIX che ha dato la notizia per primo in un articolo a firma Tommaso Fregatti e Matteo Indice) è lo stesso: “Giornalisti o giudici?”. L’unica novità è che a corredo c’è l’hashtag #freeciruz. (Continua a leggere dopo la foto)
La Rete è subito insorta. Tra i circa 1.000 commenti totalizzati nella serata di martedì spiccavano soprattutto insulti, in gran parte irriferibili e indirizzati tanto a lui quanto al padre. Tra i meno pesanti e i più gettonati: “Vergognati”, “imbarazzante”, “un’altra gran pagliacciata”. Altri difendono la 19enne: “Povera ragazza”, “ma vi pare che una giovane stuprata vada subito a denunciare dopo un trauma del genere? Vergognatevi”. E ancora: “Un buon padre avrebbe solo taciuto”. Altri si rivolgono direttamente al figlio del comico: “Perché non ci mostri la tua versione dei fatti?”. (Continua a leggere dopo la foto)
Ti potrebbe interessare anche: La Lega “cancella” Zaia dal sito: farebbe troppa ombra a Salvini. Partito sempre più spaccato
Non mancano quelli che se la prendono “con il tuo stile di vita” e altri che, neanche troppo velatamente, lo minacciano: “Se ti trovano per strada chissà che ti fanno”. Come detto, Ciro Grillo chiuse il suo profilo all’indomani della comparsa sui giornali della notizia dell’indagine che lo vedeva coinvolto. Sino a poche ore prima sul suo account Instagram erano visibili foto di feste sulla spiaggia con il drink in mano, sorrisi e abbracci con le ragazze, i selfie sorridenti in comitiva e gli addominali scolpiti. In una foto dell’agosto 2017 il figlio del comico scriveva, accanto a una foto in un cui compie un esercizio atletico, un commento decisamente pesante: “Ti stupro bella bambina, attenta”. (Continua a leggere dopo la foto)
In un’immagine del 31 agosto 2017, ripresa durante un viaggio, una vacanza studio al Macleans College (scuola che si trova a Bucklands Beach, Auckland), ecco il ragazzo in primo piano con degli amici e un suo commento: “Culii durissimi in Nuova Zelanda”. Sotto comparivano queste parole: “La tua bitch (prostituta, ndr) mi chiama jonny sinn”, un porno attore. Poi anche un hashtag, quello di #Bluwhale, famigerato gioco (rimasto un fenomeno sul web, mai verificato) che prevede la sottomissione di adolescenti a complessi rituali che indurrebbero al suicidio.
Ti potrebbe interessare anche: La Lega “cancella” Zaia dal sito: farebbe troppa ombra a Salvini. Partito sempre più spaccato