Beppe Grillo attacca, Salvini risponde. Uno scontro a distanza quello tra il comico genovese, fondatore del Movimento Cinque Stelle, e il numero uno della Lega, che è un po’ la sintesi di quello che sta accadendo all’esecutivo gialloverde in queste ultime settimane: si va avanti insieme, a braccetto, senza però risparmiarsi stoccate continue, con l’asticella della tensione ad alzarsi pericolosamente di tanto in tanto.
Il primo colpo era stato di Beppe Grillo che, senza troppi giri di parole, aveva detto del leader del Carroccio: “Mi ci vedete a discutere tutto il giorno con lui? Io lo manderei a calci a fare il suo lavoro al Viminale”. Parole arrivate in un’intervista rilasciata alla testata 7, magazine del Corriere della Sera in edicola il venerdì. E che ovviamente non era passata inosservata, arrivando subito alle orecchie del diretto interessato.
“Da Renzi, Boldrini e Saviano lo capisco, ma da Grillo… Reati in calo del 15%, sbarchi in calo del 90%, 8.000 nuovi uomini e donne in divisa assunti… Forse i calci dovrebbe darli a qualcun altro, voi che ne dite?”. Questa la pronta reazione di Salvini, che ha scelto di affidare a Twitter i suoi pensieri non nascondendo una certa sorpresa per l’autore del messaggio.
Un scontro, l’ennesimo tra le due anime dell’esecutivo, che continua a catalizzare le attenzioni degli utenti, schierati sui due fronti. A giudicare dai commenti, la maggior parte degli internauti si dice convinto che, in ogni caso, il governo sopravviverà alla prossima tornata elettorale, con le europee in arrivo il 26 maggio, per poi proseguire il suo cammino su basi diverse rispetto a quelle sancite dall’attuale contratto.
Grillo a muso duro: “Salvini? Lo manderei a lavorare al Viminale a calci”