Nel lungo post pubblicato sul suo blog personale, Beppe Grillo non cita mai il governo italiano, né tantomeno il nome del premier Mario Draghi. Ma il suo bilancio di due anni di pandemia vede al centro delle sue critiche soprattutto i governi occidentali, Italia compresa. Il fondatore del M5S, dopo aver snocciolato una serie infinita di dati e numeri, punta il dito contro il “bilancio deludente” fatto registrare dalle democrazie. Secondo Grillo, infatti, si è rivelato un errore puntare tutto sui vaccini. E, inoltre, le restrizioni adottate avrebbero finito per ledere i diritti umani.
Secondo Beppe Grillo, la strategia migliore per affrontare il Covid, almeno fino all’arrivo della variante Omicron, è stata quella cosiddetta dei “contagi zero”. I Paesi che l’hanno adottata “non solo hanno sofferto un numero molto inferiore di decessi, ma sono anche ritornati più velocemente alla (quasi) normalità”. Strategia divenuta però ormai obsoleta a causa del veloce diffondersi della Omicron. Secondo Grillo, “la convivenza con una diffusione endemica del virus non è risolvibile solo con l’estensione dei vaccini”.
Occorrerebbero invece, questo il suo parere, “altre misure restrittive, che sostanzialmente sono versioni più o meno attenuate della strategia di contagi zero o tendenti allo zero”. Ma queste scelte implicano inevitabilmente la limitazione dei diritti umani, considerati tra i “capisaldi delle democrazie liberali”. Inoltre, attacca Grillo, “molti governi occidentali hanno considerato con più leggerezza l’introduzione di un obbligo di vaccinazione, che riguarda l’inviolabilità del corpo, che quella di un obbligo di tracciamento, che riguarda la privacy. Essere soggetti a controlli del governo centrale, e ancor più a trattamenti sanitari obbligatori, evoca immagini orwelliane che pesano molto psicologicamente”.
“Il bilancio delle strategie adottate da gran parte dei paesi occidentali è dunque deludente – conclude il suo post Beppe Grillo – Perché si sono limitati a puntare tutto sulle vaccinazioni, quando è ormai evidente che questa sola strategia non possa bastare. E hanno sottovalutato le implicazioni delle restrizioni, sia sul piano dei diritti umani che sono capisaldi delle democrazie liberali, sia sul piano dei loro metodi di attuazione, che ben avrebbero potuto rispettare meglio la libertà di scelta degli individui e delle organizzazioni e delle comunità a cui fanno capo”.
Potrebbe interessarti anche: Beppe Grillo, minacciata di morte la famiglia: sorveglianza aumentata