La Groenlandia si sta sciogliendo. Un altro allarme che il mondo ora non può ignorare. Urgono misure per rallentare il riscaldamento globale e frenare le politiche scellerate di Usa e Cina che sfuggono ai protocolli internazionali. Le immagini sono drammatiche. Fiumi che sorgono dal nulla e, da un momento all’altro, si estendono a perdita d’occhio, fino a generare imprevedibili laghetti pop-up. Scorrono sopra la Groenlandia, o meglio su quel che resta del suo ghiaccio eterno, sempre più scuro e rattrappito. In una parola: agonizzante.
Le immagini aeree arrivate in queste ore dalla più grande isola del pianeta fanno impressione. Milioni – miliardi – di tonnellate d’acqua che stagnano o scivolano a valle, in una terra che, a tutt’oggi, rimane ricoperta per l’82 per cento dal manto bianco perenne. Vallate che nascono e svaniscono, da un momento all’altro, per riformarsi altrove, in un paesaggio dove la mutazione è diventata la regola.
Nei giorni scorsi – come ha spiegato all’agenzia Associated Press Ruth Mottram, climatologa dell’Istituto Meteorologico della Danimarca (del cui regno l’isola fa parte, come repubblica semi-autonoma) – la quota dello strato di ghiaccio soggetto a fenomeni di scioglimento è andata via via aumentando, fino a un picco del 56,5 per cento della sua estensione totale: è il record di stagione, ma quasi certamente cadrà nei prossimi giorni. A raccontarla in cifre, fa persino più impressione.
Nella sola giornata di mercoledì, oltre 10 miliardi di tonnellate d’acqua sono stati riversati nell’Atlantico e nell’Artico, valore che fa salire a 197 miliardi di tonnellate la perdita totale di ghiaccio sull’isola in questa estate. Per dare un’idea, un miliardo di tonnellate d’acqua corrisponde al volume di liquido contenuto in 400 mila piscine olimpiche; 100 milioni di tonnellate riversate negli Oceani – appena più della metà del ghiaccio svanito a luglio, provocano l’innalzamento del livello marino globale di poco più di un quarto (0,28) di millimetro.
Qualche altro dato: lo “sversamento” totale di questo 2019, pari a 240 miliardi di tonnellate, avvicina il primato assoluto, i 290 miliardi di tonnellate di ghiaccio che si sciolsero nel 2012. E di regola lo scioglimento prosegue per tutto il mese di agosto. In quella stagione record – almeno dal 1981, da quando cioè il fenomeno viene misurato presso lo Snow and Ice Data Center di Boulder, Colorado – la liquefazione parziale degli strati solidi interessò addirittura il 92 per cento del permafrost.
Per concludere, uno studio scientifico completato a giugno – opera di climatologi e fisici danesi e statunitensi – stima che lo scioglimento dei soli ghiacci della Groenlandia indurrà un innalzamento delle acque oceaniche compreso tra i 5 e i 33 centimetri entro il 2100.
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