“Sappiamo che vi stiamo chiedendo un sacrificio enorme ma necessario”. Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri si rivolge alle tante aziende preoccupare delle nuove misure restrittive contenute nel Depcm del 24 ottobre volto a contenere l’elevatissimo numero di contagi dovuto alla seconda ondata di Covid. “Per tutti costoro – annuncia Gualtieri – ci saranno indennizzi che sono solo una parte delle misure. Poi avremo per tre mesi il credito di imposta sugli affitti, l’eliminazione della rata Imu e poi naturalmente la Cassa in integrazione per i lavoratori e l’indennità di 1000 euro per i collaboratori”.
Queste le cifre illustrate dal ministro, dunque. Ma “le aziende interessate dai ristori sono molte, sono più di 300 mila, forse 350 mila, tutte le aziende ed esercizi pubblici che sono oggetto delle restrizioni introdotte dal Dpcm”. Gualtieri, intervenendo al Tg1, ha anche fatto chiarezza sui tempi, che poi sono la questione più delicata: “Gli indennizzi arriveranno il più presto possibile, pensiamo che l’Agenzia delle entrate possa erogare questi contributi entro metà novembre, forse già l′11 novembre”.
Spiega ancora Gualtieri: “Ci sarà lo stesso meccanismo già autorizzato con il vecchio fondo perduto”, il cosiddetto decreto ristori. Quindi, chi ha già fatto domanda in passato “riceverà in automatico”, chi invece fa domanda per la prima volta dovrà aspettare un po’ di più, ma comunque riceverà l’indennizzo “entro l’anno”. Parole confortanti dunque, anche perché il governo sa che stavolta corre sul filo del rasoio. Se le attività per prime non dovessero ricevere in tempo gli aiuti necessari c’è il rischio di aumentare un forte tensione sociale.
Infine, le imprese che dovranno chiudere totalmente avranno un contributo a fondo perduto maggiore di quelle che abbasseranno la serranda alle 18. Lo ha detto il vice ministro all’economia, Antonio Misiani: “Vogliamo dare il contributo in automatico, senza bisogno di fare domanda a tutte le imprese che l’hanno già avuto. Stiamo pensando di ampliare la platea, sforando il limite di 5 milioni di fatturato, quindi anche anche alle imprese maggiori, e a contributi più rilevanti per le imprese e le attività dei settori completamente bloccati. Ci sarà una differenziazione tra chi terrà aperto fino alle 18 e chi sarà bloccato h24”.
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