Sempre più vicina la guerra dei dazi fra Usa e Ue. Dopo gli annunci e le indiscrezioni, rese note dalle più importanti redazioni giornalistiche americane, il presidente Donald Trump ha firmato nei giorni scorsi due decreti che, di fatto, avviano una stretta sulle importazioni e che sono pertanto destinate ad avere importanti ricadute sull’economia europea e mondiale.
Al via la guerra commerciale
La guerra dei dazi è di fatto già cominciata. Due i decreti, siglati da Donald Trump, finalizzati a «punire gli abusi commerciali», secondo le dichiarazioni dello stesso Trump. Il primo decreto avvierà la revisione del deficit commerciale degli Usa, ovvero il riequilibrio del saldo fra importazioni ed esportazioni delle merci. Si tratta, evidentemente, di una revisione in chiave protezionistica, a tutto vantaggio delle esportazioni e con una stretta sulle importazioni. L’altro decreto sottoscritto è ancora più esplicito. Si tratta infatti di rafforzare le regole antidumping, cioè quelle regole introdotte per limitare l’arrivo nel mercato interno di merci a prezzi molto più bassi, o addirittura sottocosto rispetto alla produzione interna. La misura è pensata, in particolare, per Paesi come la Cina e il Messico. Le misure rientrano nella revisione del libero scambio, uno dei capisaldi del suo programma elettorale.
La guerra dei dazi arriva anche in Europa
Nuove misure restrittive sono allo studio anche contro l’Europa. Così come anticipato da alcuni giornalisti statunitensi, Trump sta valutando l’ipotesi di applicare a circa 90 prodotti made in Ue dei «superdazi punitivi», fino al 100% del valore del singolo prodotto. La «punizione» commerciale sarebbe la risposta degli Usa alle restrizioni dell’Ue sull’importazione della carne americana agli ormoni. La vicenda risale a più di 10 anni fa, dal divieto europeo di importare carne di marzo trattata con gli ormoni. Nel 2008, il Wto, l’organizzazione del commercio mondiale, dichiarò illegale il divieto europeo, perché troppo esteso e formulato male. L’anno successivo, Ue e Usa si accordarono per una revisione del divieto che ammetteva nei supermercati europei la carne di manzo americana purché allevata senza ormoni. Secondo gli Stati Uniti, questo accordo non è stato rispettato dagli stati europei che continuano a comprare ancora troppa poca carne americana. Di qui, l’ipotesi di una guerra dei dazi di tipo punitivo. Si tratta, è bene precisarlo, solo di un’ipotesi e, anche qualora dovesse diventare realtà, saranno necessari almeno 6 mesi.