Il ministro della Difesa italiano, Guido Crosetto, minacciato di morte dalla Russia di Vladimir Putin. Questo terribile retroscena è apparso questa mattina sulle pagine del quotidiano Il Foglio. Secondo il giornale diretto da Claudio Cerasa, infatti, Crosetto sarebbe finito nel mirino di Mosca che avrebbe persino messo una taglia di 15 milioni di dollari su di lui. Notizia fornita direttamente dai servizi segreti italiani. Ma la rabbia russa contro il fedelissimo di Giorgia Meloni sarebbe esplosa ben prima della polemica delle ultime ore con Yevgeny Prigozhin sull’invasione di migranti favorita dalla brigata Wagner, come denunciato dal ministro.
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Guido Crosetto minacciato: una taglia su di lui
“Mi sembra che l’aumento esponenziale del fenomeno migratorio che parte dalle coste africane sia anche, in misura non indifferente, parte di una strategia chiara di guerra ibrida che la Wagner sta attuando, utilizzando il suo peso rilevante in alcuni Paesi africani. – questa la denuncia fatta da Guido Crosetto nelle scorse ore – Lo scontro globale che il conflitto ucraino ha aperto utilizza l’immigrazione incontrollata per colpire i Paesi più esposti, in primis l’Italia”.
Accuse gravissime a cui risponde direttamente il capo della Wagner Yevgeny Prigozhin. “Non abbiamo idea di cosa stia accadendo in merito alla crisi dei migranti, ma noi non ce ne occupiamo”, replica a muso duro su Telegram Prigozhin che poi utilizza anche il termine offensivo russo “mudak” contro Guido Crosetto. Anche se il ministro non viene minacciato di morte, né si parla di una taglia su di lui.
E infatti, secondo quanto riporta Il Foglio, l’allarme sull’incolumità di Guido Crosetto “è arrivato la scorsa settimana, prima dunque che la baruffa sui migranti portasse Prigozhin a offendere sul suo canale Telegram Crosetto. All’origine delle inquietudini dei servizi italiani ci sarebbero, pare, gli sfoghi di rabbia contro gli italiani da parte di Dmitri Medvedev, l’ex presidente russo, da mesi ormai all’avanguardia della propaganda ultranazionalista e militaresca russa”. Insomma, Crosetto sarebbe stato minacciato di morte su ordine di Medvedev, con tanto di taglia sulla sua testa, per la sua presa di posizione sulla terza guerra mondiale che scoppierebbe a suo dire se i carri armati di Mosca occupassero Kiev. “Uno sciocco raro”, lo aveva bollato Medvedev.
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