Allen Sinai, il blasonato guru di Wall Street oggi a capo di Decision Economics a New York, riflette su quali saranno gli effetti economici mondiali che lascerà la pandemia a livello globale, ma soprattutto nella città in cui lavora, New York, oggi epicentro del virus negli Usa: “Due mesi fa stavamo entrando a gonfie vele nell’undicesimo anno di espansione con la disoccupazione ai minimi del 3,5% e la Borsa ai massimi – ha affermato Sinai in un’intervista con Repubblica -. È come se un enorme corpo celeste si fosse scontrato con la Terra spedendola fuori orbita”. Ma in questo clima economico così spaventoso, dove potrebbe esser meglio investire per limitare i danni? Per il guro di Wall Street la risposta è una sola: nelle azioni, specialmente quelle del settore dell’alta tecnologia.
“Da tutte le esperienze più difficili del passato che le azioni sono comunque un buon investimento, meglio dei buoni governativi o dell’oro che deve il suo rally a fattori temporanei come la chiusura delle miniere sudafricane per il Covid – ha affermato Sinai -. L’importante è non ragionare sul breve termine ma vedere l’investimento in prospettiva. La Borsa ha sistematicamente anticipato con un’impennata la ripresa dell’economia reale di tre-sei mesi, così come Wall Street ha regolarmente avvertito Main Street che una recessione era alle viste con un tonfo corrispondente a un anticipo analogo”.
Ripresa lenta, a partire dal prossimo autunno
“La ripresa sarà lenta e partirà da fine estate-inizio autunno salvo ennesimi traumi sanitari – ha spiegato il guro di Wall Street -. La caduta invece è stata precipitosa: l’indice S&P’s è sceso dal massimo di 3.386,2 punti il 19 febbraio a 3.386,2 il 23 marzo. Il 34%: poi è iniziato il recupero. Quanto al Pil, al momento prevediamo una perdita per l’anno del 6,5% in America e del 7,5% in Europa, ma già l’anno prossimo torneremo su valori positivi”.
Maggiore sicurezza con l’hi-tech
“Bisogna riflettere sui cambiamenti permanenti che questa vicenda porterà. Stiamo scoprendo le virtù della tecnologia per informarci, dialogare, lavorare, studiare a distanza”. Come esempio pratico del forte cambiamento tecnologico che la pandemia lascerà dietro di sè, Sinai ha scelto proprio la modalità con cui si è svolta la sua intervista: “Parlo da Lexington, Massachusetts. Se penso alle volte che ho dovuto fare tre ore di macchina per l’aeroporto, e poi defatiganti procedure di sicurezza e un lungo volo per tornare il giorno dopo, e invece realizzo che la stessa riunione di lavoro posso farla in videoconferenza con risultati identici, cosa pensa che sceglierò? Moltiplichi per miliardi di casi e capirà perché raccomando l’hi-tech – ha affermato l’economista di fama mondiale -. Comprese le aziende che installano le strutture di rete che sono carenti in vaste aree dell’America rurale come in tante altre zone del pianeta”.
Ripresa del turismo in Italia, migliore che in altri stati
“Ci sarà una voglia di relax non trascurabile. L’Italia è posizionata per la ripresa meglio della Germania perché il turismo e in generale i servizi sono più importanti. Berlino punta sull’export che sarà più lento a riavviarsi – ha spiegato Sinai -. Altri settori da evitare sono il lusso, le auto, l’energia, che risentiranno a lungo della recessione e del fatto che i cittadini in tutto il mondo si ritroveranno con meno soldi in mano: tutt’al più compreranno utilitarie. Infine, male il commercio: la crisi gli ha dato il colpo di grazia in favore dell’e-commerce”.
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