Tutti si ricordano del famoso attacco alle Torri Gemelle di New York: aerei dirottati, migliaia di morti, polvere, fango ovunque. Anche se sono passati sedici anni da quel terribile attacco, si continua a parlare di questo brutto momento come se fosse ancora molto vivo e reale.
Hacker
Un gruppo di pirati informatici, infatti, dopo aver sottratto file segreti che riguardavano gli attentati alle Torri Gemelle del 2001, ha minacciato di rendere pubblici questi documenti. Il famoso Social Network, in base alla politica interna adottata per quanto riguarda il materiale hackerato, ha provveduto immediatamente a rimuovere il profilo di questo gruppo. Gli hacker informatici, dal canto loro, sostengono di essersi impossessati di molti documenti relativi alle richieste di risarcimento dell’11 Settembre.
Twitter, nel mese di ottobre, ha inserito il divieto di diffusione di “informazioni private o segreti commerciali rubati”, per garantire più sicurezza nel mondo digitale e scongiurare azioni illegali.
L’account che è stato rimosso corrispondeva al nome di The Dark Overlord.
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Documenti Top Secret
Sembra che questo gruppo, lunedì 31 dicembre 2018, abbia sottratto 18mila documenti a un famoso studio legale. Dopo averli analizzati, “gli hacker si sono resi conto di aver acquisito un tesoro di file riguardanti gli attacchi del World Trade Center e il contenzioso post-attacco. E come ci si potrebbe aspettare con un contenzioso così complesso, c’erano file contenenti informazioni sensibili sulla sicurezza da parte di Fbi, Cia, Tsa, Faa, Dod e altri enti degli Stati Uniti”, come pubblica il sito databreaches.net.
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La reazione di Twitter
Su Twitter gli hacker hanno minacciato che avrebbero “fornito molte risposte sulle cospirazioni 9/11 attraverso il nostro furto di 18mila documenti segreti”. Tutto ciò ha messo in allarme Twitter che ha provveduto immediatamente a eliminare l’account e a informare le autorità. Ciò non è bastato, in quanto gli hacker hanno chiesto un riscatto in cambio della non pubblicazione di questi file riservati, che a quanto pare sembra siano stati sottopagati. Questo gruppo ha comunque minacciato la pubblicazione di tali informazioni top secret tramite Twitter.
Gli hacker hanno continuato affermando: “Col passare del tempo, potremmo rilasciare pubblicamente le chiavi per ciascuno di questi contenitori se le nostre richieste da parte delle società coinvolte non verranno soddisfatte”.