Harry e Meghan avrebbero truffato Spotify. Il capo della monetizzazione del colosso dell’audio, Spotify, ha interrotto il contratto multimilionario con il principe del Galles e sua moglie, duchessa del Sussex. I due si erano accordati per 20 milioni di dollari per realizzare un podcast pluriennale. Dal 2020, però, le puntate prodotte si sono fermate a 12. Risultato: da Spotify è arrivata l’etichetta di “truffatori” per la coppia, che non riesce proprio a stare lontana dal baccano mediatico. Più per le ombre che per le luci, come ricorda l’episodio di un presunto incidente in auto che avrebbe ricalcato la dinamica della morte di Lady D e che è invece è stato parecchio ridimensionato.
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La “truffa” di Harry e Meghan denunciata da Spotify
Ecco la versione secondo la quale Harry e Meghan avrebbero truffato Spotify. Inizialmente, la coppia aveva stretto un contratto molto vantaggioso da 20 milioni di dollari con Spotify nel 2020. Il podcast intitolato Archetypes, prodotto dalla società di produzione audio di Sussex Archwell e presentato da Meghan, prometteva conversazioni interessanti con amici e celebrità di fama mondiale, tra cui Serena Williams, Mariah Carey e Trevor Noah. Il podcast aveva ottenuto un notevole successo, raggiungendo la vetta delle classifiche in molti mercati.
Nonostante le aspettative iniziali, però, l’accordo tra Spotify e la coppia si è concluso in modo anticipato, suscitando le critiche del capo dell’innovazione e della monetizzazione dei podcast. Quest’ultimo ha espresso apertamente la sua delusione e ha definito Harry e Meghan come “truffatori”, sottolineando il fatto che l’accordo non ha rispettato le aspettative finanziarie e di produzione.
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