Il mondo del lavoro è cambiato. L’economia di oggi richiede nuovi modelli per il management aziendale, più flessibili e in grado di adattarsi meglio alla realtà contemporanea.
Il modello Holacracy, nato nel 2007 e ora in corso di diffusione in tutto il mondo, si differenzia della tradizionale organizzazione fordista/taylorista basata sul comando e il controllo e propone invece un nuovo modello basato sulla fluidità e sulla democraticità. Il termine olocrazia viene dal greco Holon, che faceva riferimento a strutture indipendenti e autonome che, a loro volta, sono parte di una struttura più grande che le contiene.
Sul sito web di Holacracy trovate tantissime indicazioni. Potete registrarvi ai webinar e richiedere una consulenza, ma non senza prima aver letto questo articolo nel quale introdurremo i principi fondamentali del modello olocratico: un modello nel quale le gerarchie spariscono e la responsabilità diventa condivisa.
Il management aziendale vecchia maniera è morto
Il punto è che la struttura gerarchica tradizionale crea una cultura aziendale negativa, nella quale le persone vivono il lavoro come una serie di compiti assegnati da qualcuno più in alto di loro e di cui non capiscono le motivazioni. Questo fa sì che la quotidianità diventi sempre più ripetitiva e demotivante, fino ad arrivare al punto che oltre il 70% delle persone detesta il proprio lavoro (dati di Holacracy relativi al mercato del lavoro americano).
Il modello tradizionale è troppo rigido per potersi adattare al mondo contemporaneo nel quale tecnologie, competitor e opportunità cambiano continuamente: le aziende che non rispondono con una trasformazione sono destinate a morire: prendete il caso di Kodak, esempio più citato a proposito di aziende che non sono state in grado di capire i cambiamenti in corso e adattarvisi.
Infine, possiamo dire che una struttura gerarchica è poco democratica, e non garantisce le stesse opportunità a tutti.
Holacracy come nuovo modello di management aziendale: principi e regole di base
I principi base di Holacracy sono pochi e molto semplici, volti ad aumentare produttività ed efficienza:
- Eliminare i job titles: essere “il” responsabile delle risorse umane, “il” direttore markting, fa sì che le persone si impossessino del proprio ruolo, sclerotizzandolo e non apportando più valore
- Eliminare ogni gerarchia: le aziende olocratiche sono prive di capi, ognuno è responsabile di qualcosa e perciò in grado di prendere decisioni rapidamente e in maniera efficace
- Rendere le persone partecipi e responsabili in maniera spontanea, creando una nuova consapevolezza del lavoro.
Le regole di base sono 4, chiare e semplici capire (un po’ meno da applicare):
- Ognuno ha un ruolo, non un titolo. Il ruolo piò cambiare a seconda del progetto cui si prende parte, ed è possibile svolgere più ruoli contemporaneamente non necessariamente afferenti allo stesso (vecchio) job title o dipartimento aziendale
- Smantellare i classici dipartimenti aziendali in favore dei “circoli”: il circolo è l’unità base del modello olocratico ed è di fatto un team. Il team ha un capo, unico ruolo fisso, e al suo interno include più membri che hanno ruoli variabili a seconda del progetto. La differenza con il dipartimento è che il circolo è flessibile: si adatta ai continui cambi di strategia e di programma che il mercato contemporaneo richiede
- Via i manager: i circoli si autogesticono con liste di task necessarie a portare a termine i progetti che il gruppo ha in carico. I task da svolgere si esplicitano in checklist, e ogni progetto ha la sua. La checklist è pubblica e decisa dal gruppo, che a seconda dei ruoli la porta a compimento. Questo modello autogestito fa sì che il lavoro da svolgere non venga percepito dalle persone come un compito assegnato dall’esterno quanto piuttosto come qualcosa di necessario e naturale, compreso da tutti
- Riunioni a go-go: tutti odiano i meeting perché li trovano una perdita di tempo, privi di organizzazione e disciplina. Holacracy invece prescrive numerose riunioni, tutte tipizzate e calendarizzate in base ai vari circoli.
Nuovo modello di management aziendale: tipologie di meeting
Meeting tattici: uno a settimana. Breve sessione in cui il circolo fissa le priorità della settimana e come portarle a termine a grandi linee. Non strategie ma proposte operative: ogni argomento può essere discusso per non più di 5’.
Meeting su argomenti specifici e questioni da risolvere: ogni qualvolta il circolo lo ritiene necessario, questo tipo di riunione hanno durata brevissima e sono finalizzate solo a risolvere il problema in questione.
Meeting di governance: ogni 1-3 mesi il capo si riunisce con il suo circolo per discutere questioni strategiche e tattiche e di alto profilo. Tutte quelle cioè che non si affrontano nei meeting tattici: si rivedono i ruoli, gli scopi del progetto, etc.
Touch points aziendali: meeting settimanali in cui i vari circoli si confrontano condividendo criticità e risultati raggiunti. Lo scopo di queste riunioni è far conoscere agli altri circoli cosa succede nel proprio, per dare o avere input positivi ed essere informati su cosa accade nella propria azienda.
Come vedete, il modello di management aziendale a circoli proposto da Holacracy è diametralmente opposto ai dipartimenti-silos delle organizzazioni tradizionali: qui regna la fluidità, la compartecipazione e l’autoregolamentazione, in barba alle gerarchie e al meccanismo del controllo.
Volete provare?