Il Movimento Cinque Stelle rischia di trovarsi presto sull’orlo di un precipizio profondissimo, imperscrutabile. Senza sapere più se andare avanti o indietro. Un incubo a occhi aperti, quello in cui rischia di trasformarsi la due giorni elettorale fissata per il 20 e 21 settembre e che potrebbe spazzare via le ultime certezze di un partito da tempo in crisi di identità. Lo sanno bene gli esponenti grillini, alcuni dei quali hanno già iniziato a guardarsi intorno alla ricerca di migliori approdi futuri. Lo sanno i leader, che fanno a gara per non mettere la faccia sulla sconfitta data da tutti per scontata.
Se il destino della coalizione giallorossa non è ancora deciso, infatti, quello del Movimento è ormai quasi certo. In Veneto è probabile che si scivoli al di sotto del 3%, in Puglia si guarda a quota 20% come a un possibile miracolo, difficilissimo da realizzare. Due anni fa, in quella stessa Regione, i grillini avevano sfiorato addirittura il 45%. Oggi, facendo un conto generale da Nord a Sud, temono di non arrivare al 10%.
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