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I brand più influenti in Italia: Google, WhatsApp e…Nutella

Per il secondo anno consecutivo, l’Ipsos ha proposto l’indagine “The Most Influential Brands”. Lo scopo è quello di individuare i brand che hanno un impatto maggiore nelle vite dei consumatori.

La strada per il successo è lastricata di tentativi, fallimenti e sacrifici. Lo sanno bene le aziende che mirano a far conoscere se stesse ed il proprio marchio, e ad entrare nelle teste (ma soprattuto nei cuori) dei consumatori. Così, uno dei punti su cui molto si insiste, nella promozione di un brand, è l’esperienza di consumo legata al prodotto corrispondente. E proprio su questa, quindi sul coinvolgimento che produce l’utilizzare o il consumare un prodotto, si è basata l’indagine Ipsos “The Most Influential Brands 2017”. L’azienda di ricerche di mercato – leader mondiale nel settore – forte del successo della prima edizione, ha riproposto per il 2017 i risultati di questa ricerca condotta a livello globale, volta ad individuare i brand più influenti.
Quanto è emerso, è l’assoluta predominanza dei marchi legati a tecnologia, social media e connettività. Tuttavia, anche alcuni prodotti più tradizionali legati alla tavola non smentiscono la loro fama. Una su tutte la Nutella, che conserva saldamente un posto privilegiato nel cuore degli italiani.
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brand più influenti-Ipsos MIB 2017 top 10 generale
La top 10 generale dei brand più influenti

 
Lo studio ha interessato 19 paesi, in particolare l’italia, e ha focalizzato l’attenzione sulle differenze generazionali, dando risalto al modo in cui consumatori appartenenti a determinate fasce d’età percepiscono il proprio rapporto con le marche e orientano le proprie scelte.
Quindi, i target individuati ed indagati sono stati due: da un lato i Millennials (9 milioni di Italiani fra i 22 e i 34 anni) e dall’altro i Boomers (15 milioni di italiani fra i 52 e i 70 anni).
La scelta di queste due tipologie di consumatori è stata dettata dalla rilevanza specifica delle caratteristiche che li contraddistinguono. I Millenials rappresentano le nuove generazioni di consumatori, da conquistare e fidelizzare; di contro, i Boomers, target di consumatori con maggiore capacità di spesa, sono coloro i quali hanno già instaurato solidi rapporti emozionali con le marche, di cui conservano memoria storica.
Ecco, dunque, che la classifica dei brand più influenti presenta differenze – per certi versi anche significative – a seconda del target cui si riferisce.

Millennials e Boomers: le differenze nella scelta dei brand più influenti

Per arrivare a determinare l’influenza che una marca esercita sulla vita quotidiana dei consumatori, l’indagine Ipsos ha preso in esame i criteri con cui ciascun target seleziona i prodotti e la considerazione che entrambi hanno nei confronti dei brand. Sono stati perciò individuati cinque fattori chiave sui quali effettuare le misurazioni:

  • Engagement (coinvolgimento)
  • Leading edge (innovazione, capacità di far tendenza)
  • Trust (fiducia,affidabilità)
  • Corporate citizenship (impegno e ruolo sociale)
  • Presence (presenza)

E allora, dai risultati emerge che nel determinare i brand più influenti i Millennials si concentrano sul coinvolgimento (Engagement) e sulla propensione all’innovazione (Leading edge), mentre per i Boomers i fattori discriminanti sono la fiducia e la Corporate citizenship.

brand più influenti-Ipsos MIB 2017 top 10 Boomers e millennials a confronto
La top 10 dei brand più influenti distinta per Millennials e Booomers

A conferma di ciò, infatti, ciascun target ha espresso ed attribuito un insieme di aggettivi evocativi, legati ai singoli brand. I consumatori più maturi hanno utilizzato più frequentemente aggettivi di affidabilità, fiducia e impegno sociale con riferimento a marche che hanno un vissuto storico (Parmigiano Reggiano, Lavazza, Rana). In questo caso, è molto significativa la presenza di brand italiani, in prevalenza legati all’alimentare, come specchio di una maggiore attenzione agli aspetti valoriali di autenticità e sostenibilità ricercata proprio dai Boomers.
Di contro, invece, nel definire i brand più influenti, il pubblico di giovani si è espresso, in maniera più ricorrente, in termini di “innovazione” e “convolgimento” riferendosi a brand dalla storia recente (Facebook, Ryanair, Instagram). Qui c’è una forte predominanza dei marchi legati alla tecnologia, contrapposta alla presenza di un solo brand italiano e alla singolare esclusione di Apple.
Ciononostante, l’indagine Ipsos ha anche evidenziato una zona franca, nella quale si ritrovano alcune marche che prescindono dal fattore “età” e che, invece, accomunano le scelte dei due target. Un esempio fra tutti WhatsApp, che racchiude in sé tratti volti al futuro con elementi di indiscussa solidità.
“Ogni giorno ognuno di noi interagisce con una pluralità di marche e queste esercitano su ciascuno un impatto diverso, a seconda delle nostre caratteristiche personali e delle loro peculiarità. Il nostro obiettivo è quello di definire quanto i brand sono in grado di polarizzare l’interesse del consumatore in base ai tratti che li caratterizzano, in modo da fornire spunti di riflessione utili all’instaurazione di un rapporto intenso e duraturo con il proprio target di riferimento ”, ha commentato Jennifer Hubber, CEO Ipsos Italia, che continua: “Dall’indagine di quest’anno sono emerse evidenze chiave nell’approccio delle diverse generazioni alle marche, evidenze illustrate e commentate in modo molto efficace dai consumatori stessi e da alcuni dei brand protagonisti”.
Fonte originale principale: ipsos.it

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