I ghiacciai dell’Himalaya continuano a sciogliersi. E, negli ultimi anni, lo fanno a un ritmo doppio rispetto a quello di fine Novecento, a causa principalmente del riscaldamento globale. La scoperta, pubblicata sulla rivista scientifica Science Advances, è stata resa possibile grazie ad alcune immagini satellitari scattate durante la Guerra Fredda dagli Stati Uniti e rimaste segrete fino a poco tempo fa. Confrontandole con le immagini satellitari attuali, i ricercatori guidati da Joshua Maurer della Columbia University (Stati Uniti) hanno potuto misurare la perdita di ghiaccio di uno dei sistemi montuosi più famosi e che comprende l’Everest, la cima più alta del mondo.
Tra le foto, anche alcune dell’Himalaya sulle quali Maurer e colleghi hanno lavorato per diverso tempo, mettendole a confronto con quelle più recenti realizzate dai nuovi satelliti che osservano il nostro pianeta. Il confronto ha messo in evidenza sensibili cambiamenti nei circa 650 ghiacciai che ricoprono il sistema montuoso lungo una distanza di 2mila chilometri.Come spiega la ricerca da poco pubblicata, tra il 1975 e il 2000 si sono persi circa 4 miliardi di tonnellate di ghiaccio. Le cose sono ulteriormente peggiorate tra il 2000 e il 2016, periodo nel quale i principali ghiacciai dell’Himalaya si sono sciolti al doppio della velocità prevista, perdendo in media 8 miliardi di tonnellate di ghiaccio ogni anno. La perdita non è stata uniforme e ha interessato per lo più le parti dei ghiacciai che si trovano a bassa quota.
Tra le possibili conseguenze, potrebbero esserci inondazioni più frequenti e violente nelle regioni a valle del sistema montuoso. Nel lungo periodo, invece, le decine di milioni di persone che hanno accesso all’acqua dolce proveniente dai ghiacciai dell’Himalaya potrebbero restare senza risorse idriche.