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I lavoratori Anpal manifestano, Salvini si avvicina e viene cacciato: “Via gli sciacalli”

Matteo Salvini è finito ancora una volta nell’occhio del ciclone, stavolta durante lo sciopero organizzato dai precari di Anpal Servizi riuniti sotto la sede dell’agenzia che si occupa di politiche attive dal lavoro, a Roma. Mentre i manifestanti erano infatti riuniti, il leader della Lega è arrivato avvicinandosi loro ma è stato accolto in maniera tutt’altro che amichevole: “Non si specula sulla pelle di chi rischia il posto di lavoro, sciacallo” è stato il messaggio che gli è stato indirizzato.

 Salvini si è recato nella sede di Anpal per avere un colloquio sui risultati e il funzionamento del reddito di cittadinanza, accompagnato da Claudio Durigon, l’ex segretario dell’Ugl oggi deputato della Lega e responsabile per il partito del dipartimento lavoro. L’amministratore unico della società Domenico Parisi, da tempo sotto accusa e rientrato in questi giorni dagli Stati Uniti, è sceso ad accogliere Salvini ma si è rifiutato di incontrare i precari.Alla manifestazione dei precari ha partecipato anche il deputato di LeU Stefano Fassina, che è tornato a chiedere un intervento diretto della ministra Nunzia Catalfo sull’assunzione di tutti e seicento i precari storici dell’agenzia. A manifestare la propria vicinanza ai precari anche la vice capogruppo del Pd alla Camera Chiara Gribaudo: “Forse Salvini non si accorgeva di quel che succedeva in Consiglio dei ministri mentre convocava le parti sociali al Viminale? In un anno invece non ha fatto niente per la stabilizzazione dei precari di Anpal Servizi, che oggi manifesteranno per chiedere il rispetto dei loro diritti e non hanno alcun bisogno di sciacalli davanti alle telecamere”.“Il presidente Parisi– ha aggiunto la deputata dem- deve dimettersi e Anpal Servizi deve tornare un luogo in cui si rispettano i diritti sindacali, oggi violati con l’esclusione dai tavoli della sigla Clap, maggioritaria fra i lavoratori. Soprattutto, deve tornare un luogo in cui si lavora per l’occupazione degli italiani, si approvano i piani industriali e si mettono in moto le politiche attive che Parisi tiene bloccate da più di un anno”.

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