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“I No vax mi minacciano di morte. Ma non ho paura”: il racconto dell’imprenditore

Un messaggio apparentemente semplice, di gioia. Quello di un imprenditore che invitava i potenziali clienti a fidarsi della sua attività, dopo essersi assicurato che tutto il personale fosse in possesso del Green pass. Tanto è bastato, però, a scatenare la rabbia dei No vax, che hanno messo nel mirino l’uomo con messaggi minacciosi e inquietanti. L’ennesima follia di un Paese in cui i vaccini sono ancora avvolti da teorie complottiste e disinformazione, spesso accompagnate da toni violenti e ingiustificati.

“Tutti i nostri animatori ed artisti sono muniti di GREEN PASS!!! Prenota una festa all’aperto o al chiuso in completa sicurezza!!!” era il messaggio comparso sulla pagina Facebook della società Casper Animation, specializzata in animazione per bambini. Una comunicazione che non è passata inosservata ai No Vax, con il fondatore dell’azienda, Daniele Maffettone di 43 anni, che ha raccontato alle pagine del Mattino cosa è successo di lì a poco.

“Dopo appena qualche ore dalla pubblicazione del post, i miei collaboratori i hanno fatto notare i primi commenti dove ci chiamavano ridicoli, dicevano che col green pass facevamo ‘tristezza’ e che eravamo gente che esegue ordine dai nazisti”. Nel giro di poco, però, gli insulti sono diventati minacce: “Mi hanno augurato di avere un cancro. Io ho risposto che stiamo solo rispettando le regole, visto che la dotazione Green pass è funzionale al nostro ruolo di animazione. Noi organizziamo anche feste in luoghi chiusi come i ristoranti”.

“In passato avevamo fatto avvisi simili per informare sulla nostra dotazione di mascherine, gel igienizzante e animazioni con il rispetto della distanza di sicurezza ma non si era scatenato questo putiferio – ha concluso l’imprenditore – La maggior parte dei clienti sono felici della dotazione del Green pass e sono loro che rispondono sui social alle cattiverie che mi hanno scagliato contro. La prima cosa che chiedo agli animatori nei colloqui è proprio il Green pass. Perché non avrei dovuto scriverlo?”.

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