Giornate ad altissima tensione, quelle che stanno segnando i lavori dell’Eurogruppo. Con la spaccatura ormai evidente in Europa tra i Paesi del Mediterraneo, che chiedono al resto degli Stati di condividere con loro i rischi di una ripresa economica incerta e faticosa, e i “rigoristi” del Nord, Germania e Olanda in testa, contrari invece all’adozione di misure come i tanto discussi eurobond che creerebbero incertezze anche nel loro futuro. Ma chi, di preciso, dalle parti di Berlino vuole negarci una mano in un momento così delicato?
In quali schieramenti, allora, si riscontrano le maggiori avversità verso l’Italia? I più contrari ad aiutarci con strumenti che esulino quelli già previsti dalle istituzioni Ue sono gli estremisti di Alternative fur Deutschland, ovvero uno dei partiti più vicini all’alleanza tra Marine Le Pen e Matteo Salvini nell’Europarlamento. Ancora una volta, dunque, tutte le contraddizioni dell’universo sovranista vengono a galla. Salvini infatti, come gran parte dei politici italiani, invoca un’Europa diversa. Quella che non la vogliono, però, proprio i suoi amici, gli stessi che avevano proposto addirittura la candidatura al premio Nobel per la Pace del leader della Lega per le sue azioni nel Mediterraneo. E che ora, invece, voltano le spalle all’Italia auspicando che sia lasciata a cavarsela con le sue sole forze.
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