Il capogruppo di Forza Italia al Senato, Licia Ronzulli, decide di non votare il decreto Rave che include anche il reintegro dei medici no vax e la sospensione delle multe per gli over 50 non vaccinati. Presa di posizione che manda in fibrillazione la maggioranza, anche se la fedelissima berlusconiana precisa che si tratta di una scelta presa a livello personale che non intacca la fiducia del suo partito nel governo Meloni. Ma il presidente di Palazzo Madama, Ignazio La Russa, la bacchetta durante l’ultima puntata di Quarta Repubblica, il talk show condotto su Rete 4 da Nicola Porro.
“Io non parteciperò al voto sull’articolo 7 né a quello sul provvedimento. – dichiara Licia Ronzulli durante il suo intervento al Senato – Una decisione presa con rammarico. Siamo stati noi di FI ad ispirare il decreto sull’obbligatorietà dei vaccini. Le battaglie che ho combattuto in questi anni mi sono costate incomprensione e attacchi, ma sono il bagaglio che mi porto sulle spalle nell’esercizio dell’incarico che sono chiamata a servire”.
“Tutti auspichiamo che non si presenti una nuova pandemia. – prosegue Licia Ronzulli – Ma avallare il reintegro dei sanitari che non si sono vaccinati è un pericoloso precedente. Noi legislatori stiamo dicendo a quei sanitari che si sono vaccinati che avrebbero potuto non farlo. Non posso dire sì al reintegro del personale sanitario che non si è vaccinato mancando a un codice etico e morale che la professione impone. Non posso dire sì per coerenza e credibilità .La lealtà incondizionata verso la maggioranza e il governo non devono essere messi in discussione. Il gruppo voterà in linea con la maggioranza”, conclude.
“Non entro nel merito, il parlamentare e anche un capogruppo è libero di votare come ritiene. – così La Russa commenta la decisione di Licia Ronzulli – Ma da vecchio navigante del Parlamento non ho mai visto un capogruppo votare il contrario del suo gruppo. Tutto è lecito ma è strano, veramente strano”, riflette ad alta voce il presidente del Senato.
“Cosa penso dello scandalo Qatargate? – cambia poi discorso – A me dispiace anche perché è coinvolto il nome dell’Italia. Panzeri era un parlamentare del Pd, ma italiano. E la stessa greca ha comunque collegamenti con l’Italia. Io oltre che scandalizzato sono dispiaciuto per una vicenda che infanga la politica e anche un pochino l’Italia. Ho sempre avuto minacce personali. – rivela poi La Russa – Io non ho mai dato troppa pubblicità, capisco però che quando vengono fatte pubblicamente, bisogna mettere in atto tutte le contromisure. Noi politici non dobbiamo usare parole d’odio, a buon intenditor poche parole. Non direi che questo governo è in continuità con il precedente questo è un governo votato dal popolo. Se sarà bravo potrà ricandidarsi”, conclude.
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