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La Russa si difende dopo la frase sul figlio gay: “Chiedete a Luxuria”

Ignazio La Russa bersaglio di aspre critiche dopo le parole sul figlio gay pronunciate durante l’intervista concessa a Francesca Fagnani nel programma Belve. Il presidente del Senato è finito nella bufera per aver detto che accetterebbe “con dispiacere la notizia” di avere un figlio omosessuale. E così, per cercare di mettere una pezza alle sue dichiarazioni, il fedelissimo di Giorgia Meloni rilascia un’altra intervista: stavolta al Corriere della Sera. La Russa tira in ballo anche Vladimir Luxuria per scagionarsi.
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La Russa figlio gay Luxuria
Ignazio La Russa e Vladimir Luxuria

Le parole di La Russa sul figlio gay

“Accetterei con dispiacere la notizia di un figlio gay: come se fosse milanista, diverso da me. – ecco la battuta di La Russa sull’omosessualità che fa infuriare la comunità lgbtq – Un padre etero vorrebbe che il figlio fosse come lui. Una giornata particolare è un brutto film perché colloca l’omofobia in una parte sola e in un periodo solo. Il livello estetico delle donne nel centrodestra è diminuito, è aumentata la qualità, a sinistra non guardo. Io amo il genere femminile”.

“Omofobo? Credevo che avrebbe colpito la notizia che non ho più il busto del Duce. – questa invece la sua giustificazione al Corriere – Ma qui ogni giorno ce n’è una nuova. Avessero aspettato la messa in onda avrebbero capito il contesto in cui le mie parole sono state dette. Io ho solo risposto alle domande: non ho introdotto alcun tema. Si può discutere se fossero adeguate. Ma è chiaro che se vai in un programma così rispondi secondo lo spirito della trasmissione, cioè a titolo del tutto personale e con sincerità. Non puoi fare l’istituzionale. O, peggio, l’ipocrita”.

“Avrei dovuto dire: non ce l’ho un figlio gay, non lo so. – prosegue La Russa – Dovendo ipotizzare che sentimenti avrei avuto in quella situazione ho detto che da eterosessuale avrei provato un ‘leggero dispiacere’ se non fosse stato simile a me. Come è stato per uno dei miei figli quando era del Milan e io dell’Inter. Ma certo non per questo gli avrei voluto meno bene. Avrei rispettato la sua identità, è comune per un padre volere un figlio che gli assomigli. I sentimenti non sono sindacabili. È un mio problema intimo. L’importante è che si sia rispettosi dell’identità altrui. E chi mi conosce sa che lo sono sempre stato”.

L’aneddoto su Luxuria

In merito alle sue parole sulle donne, Ignazio La Russa precisa che “l’unica accusa che non mi si può fare è di essere poco gentile con le donne. Lo sono sempre stato. Con tutte. Chiedete a Vladimir Luxuria ad esempio. Credo mi stimi perché al suo primo giorno di legislatura, intimidita e spaventata, me la presi con un assistente parlamentare che non le aveva dato una rosa distribuita a tutte le altre donne. E gliela diedi. In realtà, io le donne nel programma le ho difese. Dire che ci sarà la parità solo quando ci saranno al vertice donne brutte, grasse e stupide così come ora ci sono uomini brutti, grassi e stupidi è attaccarle o difenderle?”, conclude.
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