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Lilli Gruber indignata con Ignazio La Russa: “Non puoi permetterti l’ignoranza”

Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha suscitato una forte polemica qualche settimana fa con le sue dichiarazioni riguardo all’attentato partigiano di via Rasella durante la Seconda Guerra Mondiale, in cui furono uccisi dei soldati tedeschi. La Russa ha affermato che l’attacco non è stata una pagina gloriosa della Resistenza, poiché le vittime erano “una banda musicale di semi-pensionati e non nazisti delle SS”. Inoltre, ha sottolineato che l’attacco era pretestuoso e ha causato rappresaglie che hanno colpito anche i cittadini romani. Ora, alla vigilia del 25 aprile, la giornalista Lilli Gruber gli rinfaccia quelle parole durante l’ultima puntata di Otto e mezzo.
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La Russa Gruber Rasella

Di fronte alle veementi proteste, anche dell’Associazione nazionale partigiani, il presidente del Senato Ignazio La Russa ha poi rilasciato una dichiarazione in cui ha ammesso di non aver specificato che gli uccisi di via Rasella erano soldati nazisti. Giustificazioni che evidentemente non sono bastate a Lilli Gruber.

Gruber contro La Russa su via Rasella

“Ho sbagliato a non sottolineare che i tedeschi uccisi in via Rasella fossero soldati nazisti. Ma credevo che fosse ovvio e scontato oltre che notorio. – questa la giustificazione addotta da Ignazio La Russa – Non so poi se effettivamente è errata la notizia, più volte pubblicata e da me presa per buona, che i riservisti altoatesini inquadrati nella polizia tedesca facessero anche parte della banda militare del corpo. Fatte salve le persone che hanno commentato pretestuosamente e in prevenuta malafede, voglio invece scusarmi con chi anche in forza di resoconti imprecisi abbia comunque trovato motivi di sentirsi offeso”.
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“Io sono sud tirolese. Quella vicenda la conosco molto bene. – così Lilli Gruber sull’attentato di via RasellaLa Russa ha proprio detto qualcosa di molto grave. Essendo seconda carica dello Stato non può permettersi né l’ignoranza. Né tanto meno una battuta completamente fuori luogo. Le cose vengono dette e poi si fa marcia indietro. Restano le cose che uno dice”.
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