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Lega divisa sul decreto green pass: il 40% non lo vota

Non c’è pace per la Lega sul green pass. Il nuovo decreto sul lasciapassare verde, che contiene anche le norme sugli ingressi nelle scuole, non è stato votato alla Camera da quasi la metà dei deputati del Carroccio. Una situazione di scontro interno al partito che, secondo alcuni organi di stampa come Repubblica, starebbe spingendo il segretario Matteo Salvini ad una conta interna dei suoi per vedere di chi si può veramente fidare.

Il voto di fiducia alla Camera sul decreto green pass è stato disertato dal 40% dei deputati leghisti. Su 132 eletti, solo 80 hanno partecipato alla votazione. Un dato di fatto che non lascia dormire sonni tranquilli al segretario. Una evidente spaccatura nella Lega che Salvini tenta di coprire mostrandosi pubblicamente insieme ai suoi presunti avversari interni: il ministro Giancarlo Giorgetti e i governatori del Nord. Ma è chiaro che, come scritto in alcuni messaggi di una chat interna da Marco Zanni, presidente leghista del gruppo Identità e Democrazia al Parlamento europeo, il rischio concreto è quello di un “trauma nel governo o nel partito”.

Lo scontro nella Lega tra favorevoli a green pass e contrari alle misure di emergenza si è acuito proprio nella giornata di ieri, 21 settembre. L’europarlamentare Francesca Donato ha annunciato l’abbandono del partito, in aperta polemica con l’ala governista e draghiana. “Le nostre porte sono chiuse per i no-vax”, ha fatto invece sapere il governatore del Friuli, Massimiliano Fedriga.

Sembra ormai scontato, quindi, che dopo le elezioni amministrative di inizio ottobre, nella Lega ci sarà una resa dei conti tra le sue due anime. O, almeno, una verifica. Secondo Repubblica, infatti, lo stesso Salvini sarebbe orientato ad aprire una discussione. Con tanto di conta interna. Sul tavolo anche l’ipotesi di un congresso federale per ristabilire l’autorità del segretario.

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