Dopo le polemiche per quello schiaffone alla mano di una fedele che cercava di trattenerlo, Papa Francesco ha trovato il modo più bello per dare un’immagine di sé completamente diversa da quella, alterata, che il mondo aveva visto quel giorno. Il pontefice, nel corso dell’incontro con i fedeli del mercoledì, non si è infatti limitato soltanto a lanciare un appello a “Essere miti, evitare il peccato dell’ira che può distruggere tante cose e può rovinare un rapporto con un fratello, talvolta senza rimedio”. Ma è andato oltre.
“Dobbiamo rovesciare la beatitudine e farci una domanda: Quante cose abbiamo distrutto con l’ira? Quante cose abbiamo perso? Un momento di collera può distruggere tante cose; si perde il controllo e non si valuta ciò che veramente è importante” ha spiegato il pontefice, elogiando “la mitezza che, invece conquista tante cose, è capace di vincere il cuore, salvare le amicizie e tanto altro, perché le persone si adirano ma poi si calmano, ci ripensano e tornano sui loro passi, e si può ricostruire”. Poi il bellissimo gesto con un fedele.
Bergoglio, infatti, si è avvicinato a uno dei presenti che lo ha visto venire verso di lui e lo ha accolto calorosamente, senza badare troppo ai formalismi. Un bacio sulla fronte dello sconosciuto al pontefice, che ha lasciato fare e ricambiato con un sorriso quel gesto tanto semplice quanto fortissimo, andato in scena sotto gli occhi di tutti i fedeli.
La folla in quel momento era raccolta nell’aula Paolo VI in Vaticano per ascoltare le parole di Bergoglio nell’incontro dedicato all’elogio della mitezza e al monito contro gli effetti nefasti dell’ira. Un passaggio reso speciale da quella sequenza così forte, servita a chiudere una volta per tutte le polemiche del passato.
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