La storia della foto con Berlusconi e Graviano a Report. La trasmissione Rai riprende la storia che avrebbe portato alla chiusura della trasmissione di La7, “Non è l’Arena”, condotta da Massimo Giletti. Le fotografie che ritraggono Silvio Berlusconi in compagnia di Giuseppe Graviano e del generale dei carabinieri Francesco Delfino sono tre. Le immagini li mostrano seduti in un caffè sul lago d’Orta. La data è il 1992. Si tratta di tre polaroid scattate da Salvatore Baiardo. L’ex gelataio e faccendiere di Graviano nega in questo momento l’esistenza delle foto, ma ha dichiarato di averle riprese in una conversazione con Paolo Mondani di Report, che il giornalista ha registrarto di nascosto. Baiardo ha mostrato le foto a Massimo Giletti, secondo quanto testimoniato dal conduttore a Firenze, dove si sta indagando sulle stragi del 1993. L’uomo minacciava di pubblicare tutto in un libro autobiografico che doveva uscire a breve.
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Report anticipa: “La storia della foto con Berlsuconi e Graviano”
Si occuperà della intricata storia della foto con Berlusconi e Graviano, Report in onda questa sera, 22 maggio, su Rai Tre. Nel verbale dell’audizione, il conduttore Massimo Giletti ha dichiarato ai pubblici ministeri che le foto sono state “rubate”, cioè scattate clandestinamente. Baiardo è stato perquisito a marzo come ex favoreggiatore dei fratelli Graviano, ma senza risultati.
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Luca Tescaroli e Luca Turco stanno conducendo le indagini sulle stragi di Firenze, Milano e Roma che sono avvenute dopo l’arresto di Totò Riina e in cui Matteo Messina Denaro è coinvolto come uno degli ideatori. Il faccendiere Baiardo, ignaro di essere ripreso dalle telecamere di Report, ha rivelato alcuni dettagli sulle fotografie, affermando di averle scattate personalmente dopo la morte di Paolo Borsellino e che sono legate all’ingresso in politica di Berlusconi con la nascita di Forza Italia. L’amico dei Graviano avrebbe mostrato le foto al fratello di Berlusconi, Paolo, durante un incontro presso la sede de Il Giornale.
Baiardo e il caos sulle sue “profezie”
Il 2 marzo scorso, Baiardo ha inviato a Giletti la foto che lo ritrae insieme a Mondani di Report. Ha anche menzionato che “loro” (la trasmissione) “avrebbero ripreso ad aprile e vogliono farla con Netflix”. Baiardo ha fatto capire a Giletti che lui e Mondani hanno discusso delle foto e ha affermato che a Report sapevano già tutto, sospettando che lui avesse rivelato loro le informazioni. Giletti ha negato. Baiardo ha affermato di aver finto di non sapere nulla. In seguito, Baiardo ha fatto un’altra “profezia”, affermando che “saranno rivelate delle cose interessanti” dopo l’8 marzo. Questa è la data in cui la Corte di Cassazione doveva decidere sulla riforma dell’ergastolo ostativo del governo Meloni. Il 27 marzo, la procura di Firenze ha perquisito Baiardo, ma le foto non sono state trovate. Nel frattempo, Baiardo ha smentito Giletti su TikTok riguardo alla foto.
Baiardo è noto per la sua “profezia” su Matteo Messina Denaro. In un’intervista a “Non è l’Arena”, ha espresso la convinzione che il superlatitante sarebbe stato catturato attraverso un accordo. Nel corso del tempo, Baiardo ha parlato di diverse cose. Ha predetto che Giletti non sarebbe tornato in Rai, ma gli ha consigliato di aprire un canale YouTube. Ha cercato di ottenere pubblicità per la trasmissione che stava affrontando problemi di ascolti. Avrebbe anche detto: “Non posso consegnare la foto finché non ne parlo con Graviano”. Il 26 aprile, Mondani è stato interrogato dalla procura di Firenze, che ha acquisito anche le registrazioni delle conversazioni con Baiardo. L’argomento è stato affrontato anche dal Fatto Quotidiano.
La versione di Graviano sugli incontri con Berlusconi
Giuseppe Graviano ha dato la sua versione degli incontri con Berlusconi in un memoriale consegnato tre anni fa durante il processo “Ndrangheta Stragista“. Ha affermato che la morte di suo padre, i rapporti di Totuccio Contorno con la procura di Palermo, quelli del gruppo di Bontate con Berlusconi e gli investimenti finanziari di alcuni imprenditori di Palermo a Milano, insieme alla strage di via d’Amelio, fanno parte di un’unica vicenda collegata. Graviano sostiene che il pentito Totuccio Contorno sia responsabile dell’omicidio del padre, imprenditore Michele Graviano, per il quale Tanino Grado è stato accusato. Graviano ha anche accusato il pool della procura di Palermo, composto da Falcone, Chinnici e altri, di aver consentito a Contorno di commettere una serie di omicidi mai confessati.
Berlusconi, Graviano e i 20 miliardi
Nella trasmissione di Report si fa anche riferimento agli investimenti di 20 miliardi di palermitani a Milano. Tra il 1970 e il 1972, Filippo Quartararo, nonno materno di Graviano, ha deciso di guidare un gruppo di investitori palermitani che hanno investito la somma equivalente a 173 milioni di euro di oggi. In quell’occasione, Michele Graviano ha detto al padre di sua moglie che non era interessato a partecipare all’investimento collettivo perché preferiva gestire i suoi interessi da solo. Ha anche intimato di non coinvolgere i suoi figli (Filippo, Giuseppe, Benedetto e Nunzia) in quella storia. Dopo la morte del padre, Graviano afferma che il nonno gli ha fatto notare l’importanza di curare gli interessi a Milano. Fino ad ora, solo suo cugino Salvo Graviano si è occupato di questi interessi, secondo Graviano.
Graviano sostiene che questi 20 miliardi siano garantiti da un accordo privato tra Berlusconi e gli investitori palermitani. A suo avviso, l’ultimo incontro con Berlusconi a Milano si è concentrato sulla formalizzazione dell’accordo stabilito con suo nonno Quartararo e gli altri investitori palermitani. Graviano afferma che i palermitani volevano ottenere i propri profitti e ratificare l’accordo davanti a un notaio. Era stato fissato un appuntamento in uno studio per firmare l’accordo nel febbraio del 1993. Poco prima, Graviano viene arrestato.
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