Tempi duri per Luca Bernardo. A pochi giorni dall’apertura delle urne per le elezioni amministrative, il candidato sindaco del centrodestra a Milano deve fare i conti anche con le critiche interne. A gettare benzina sul fuoco è il suo collega, candidato del centrodestra a Torino, Paolo Damilano. Quest’ultimo ha fatto sapere chiaramente di preferirgli Giuseppe Sala, primo cittadino uscente e candidato del centrosinistra. Intanto, proprio Bernardo e Sala sono entrati in polemica, dopo che il candidato del centrodestra ha definito dei “pistola” gli elettori del rivale.
“Non me ne voglia Bernardo, ma se dovesse vincere Sala. Lui è un manager. Quando ci parliamo non c’è bisogno di spiegarsi”. Sono queste le parole di Paolo Damilano che si abbattono come un macigno sul suo collega milanese di centrodestra. Il candidato sindaco a Torino rassicura però sul fatto che la sua uscita non rappresenti affatto un endorsement in favore del rivale Beppe Sala. Si tratterebbe solo di un attestato di stima nei confronti di una persona che conosce da molto tempo.
Ma, nonostante le giustificazioni addotte da Damilano, il colpo per Bernardo è duro. Già nei giorni scorsi, infatti, altri esponenti del centrodestra meneghino avevano presole distanze da lui. Il primo è stato il giornalista Vittorio Feltri, candidato capolista con Fratelli d’Italia. Dopo di lui, è toccato al collega Luigi Amicone, ex direttore della rivista Tempi, sganciare qualche siluro contro di lui.
Come se non bastasse, Luca Bernardo si è reso protagonista di un’altra polemica con il rivale Sala. Rispondendo alle critiche poste dal giornalista Mario Giordano su La Verità, il candidato sindaco del centrodestra a Milano ha replicato in maniera poco ortodossa. “I veri pistola saranno quelli che al netto delle mie urla mancanti andranno a votare Sala”. Un’offesa a cui il sindaco uscente ha replicato con un video. “A questi livelli di volgarità non si può scendere. Insulti me ma non i milanesi”, ha replicato Sala.
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